Coronavirus: la moda della psicosi

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Di Redazione Metropolitan

Coronavirus: la moda della psicosi. Nelle ultime 48 ore i casi di coronavirus sul territorio italiano si sono moltiplicati. Come è giusto che sia, sono state disposte misure di emergenza per contenere il più possibile il contagio nel resto della penisola.

Le decisioni sul Coronavirus

Il Ministero della Salute ha disposto un decalogo di regole molto semplici e molto efficaci che possono impedire il propagarsi del virus (come ad esempio lavare spesso le mani e non toccarsi il viso). Fino a qui tutto bene. La vera piaga (ancora più pericolosa del virus stesso) sono gli untori di panico, disinformazione e paranoie (che dovrebbero incominciare a girare con la maschera medievale usata dai medici durante la peste per essere riconosciuti ed evitati).

Tutte le testate giornalistiche e televisive si stanno battendo per sottolineare come il coronavirus sia portatore di una sindrome influenzale (quindi di per sé molto contagiosa), esattamente come quella che ogni inverno colpisce milioni di persone: e che se contratto, i soggetti più esposti a tale rischio sono pazienti con particolari patologie. Nonostante tutti questi tentativi di tranquillizzare la popolazione italiana, i supermercati e le farmacie di tutta Italia (comprese regioni che non hanno casi di contagi sul territorio) sono stati presi d’assalto.

Scaffali vuoti di un supermercato. Fonte: Skytg24  coronavirus
effetto Coronavirus scaffali vuoti di un supermercato. Fonte: Skytg24

 Da ore i social sono invasi da foto degne di un film apocalittico di Steven Spielberg (peccato che nemmeno il famoso regista avrebbe potuto immaginare che le penne lisce della Barilla sarebbero state sdegnate in un momento di razzia dilagante). Il prezzo alle stelle dell’amuchina si è talmente impennato che ci rammarichiamo di non avere zio Paperone a capo di Amazon e Ebay.

Ma il peggio del peggio lo raggiungono gli ipocondriaci (molto seguiti sui social) che condividono video di paura generale mentre lasciano Milano durante la MFW, come se fosse stata assaltata dagli alieni verdi ciclopici dei Simpson. Se non si posta un selfie con mascherina non si è nessuno.

Correre al supermercato e comprare il quantitativo di pasta di una mensa aziendale, svuotare l’intero scaffale di disinfettanti, accaparrarsi più farina di quanta ne usi Banderas nel mulino che vorrei e riempire la macchina di pacchi di  carta igienica per mummificare un condominio intero, sono solo alcune delle scene che si stanno verificando in queste ore.

Persone di origine orientale vengono evitate come la peste, nei casi peggiori anche insultate e invitate in modo poco gentile a tornare da dove sono venuti (anche se parlano un dialetto regionale più stretto del nostro e con alta probabilità non sono stati in nessun paese a rischio da più tempo di un occidentale). Se due mesi fa l’italiano medio impazziva ed era disposto a vendere la nonna per un pacco di Nutella biscuits, oggi venderebbe il coniuge per una mascherina.

Effetto Coronavirus: i prezzi alle stelle dei disinfettanti - immagine web
Effetto Coronavirus: i prezzi alle stelle dei disinfettanti – immagine web

Tali comportamenti derivano da una disinformazione e spargimento di panico dilagante e insensato, perché avere paura e terrorizzare il prossimo è diventato il nuovo passatempo preferito.