In arrivo un’ordinanza della Regione Lazio che chiude i supermercati i giorni di Pasqua e Pasquetta a causa dell’emergenza coronavirus. “Resteranno esenti dall’obbligo di chiusura gli esercizi la cui apertura è autorizzata da precedenti ordinanze, ossia farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccai e aree di servizio”, fanno sapere dalla regione Lazio. Qui inizialmente era stata decisa la possibilità di restare aperti.
Il coronavirus chiude i supermercati nel Lazio di Pasqua e Pasquetta
“L’ordinanza, attualmente in vigore fino al 13 aprile, consente ai supermercati di lavorare nei giorni feriali dalle 8.30 alle 19.00 e in quelli festivi, dalle 8.30 alle 15.00. Considerando che Pasqua e Pasquetta rientrano in quest’ultima categoria, chi tra i supermercati volesse restare aperto potrà farlo”, era stato detto in regione Lazio due giorni fa. Poi dopo la consultazione con l’Anci , con i sindaci dei comuni pronti a chiudere e per la necessità di evitare un probabile sovraffollamento in questi giorni di emergenza da coronavirus, si è optato per la chiusura per 48 ore.
Si potrà vendere articoli di cartoleria al dettaglio
Sarà poi prevista successivamente la possibilità di “vendere al dettaglio articoli di cartoleria e forniture per ufficio (codice Ateco 47.62.20), purché ciò avvenga all’interno di attività di vendita di generi alimentari (come, a titolo di esempio, nei supermercati), di altri esercizi commerciali non soggetti a chiusura (ad esempio nelle tabaccherie)”. Anche attività come librerie e cartolerie, che devono restare chiuse, potranno vedere questi articoli in dettaglio su Internet o per corrispondenza.
La posizione delle catene di distribuzione e dei sindacati
“Optare per una chiusura di 48 ore se da una parte farebbe riposare i dipendenti dall’altra potrebbe portare a un effetto di congestione sulle giornate precedenti e su martedì prossimo“, aveva dichiarato Massimo Pelosi , direttore delle relazioni istituzionali per Coop Lazio, chiedendo la chiusura a Pasqua e libertà per Pasquetta. Sul piede di guerra i sindacati per cui questa posizione “è inaccettabile”. “Non vogliamo, semplicemente, manifestare la nostra contrarietà alle aperture nei giorni festivi, ma chiediamo oggi più che mai sensibilità e comprensione per le migliaia di lavoratrici e lavoratori impiegati nel settore della distribuzione alimentare”, hanno fatto sapere le istituzioni sindacali, spingendo la regione Lazio ha decidere per l’ordinanza di chiusura .