Gustave Courbet, pittore francese nato il 10 Giugno del 1819, è considerato il padre del realismo francese anche se lui odiava essere definito tale: “la qualifica di realista mi è stata imposta, come agli uomini del 1830 era stata imposta la qualifica di romantici”. Artista provocatorio, ribelle ed anticonformista, era considerato un selvaggio nei salotti parigini. Riesce nell’intento di scandalizzare il pubblico con le sue opere, soprattutto con i suoi sensualissimi ed erotici nudi femminili.

Pittore che provoca e fa scandalo

Courbet è convinto che un artista possa esprimere solo il suo tempo. Afferma infatti che il pittore dovrebbe descrivere solo ciò che può vedere e toccare negando ogni forma di allegoria, di mito, di rappresentazione fantastica o astratta. Nega il concetto classico di bello, sostituendolo con quello di “bello naturale”, che si presenta in forme sempre diverse e che tocca all’artista cogliere nella natura. Il significato del realismo, per lui, non stava tanto nella forma quanto nel messaggio senza filtri che, efficace, arriva dritto allo spettatore. 

Nato in una famiglia di ricchi contadini. mostra fin da giovanissimo una spiccata insofferenza verso le imposizioni e le convenzioni. Decide di dedicarsi all’arte ed in particolare alla pittura: “La pittura è un’arte essenzialmente concreta e può consistere solo nella rappresentazione delle cose reali ed esistenti. Un oggetto astratto, non visibile, non rientra nel dominio della pittura (…).” Rifiutato però più volte dal Salon, quando riesce a mettere in mostra i suoi quadri, provoca sgomento e scandalo tra gli spettatori. Il suo intento però, era proprio quello. Attraverso le sue scene reali e a volte crude, cercava di restituire dignità agli ultimi e di utilizzare la sua arte come uno strumento di denuncia.

Gustave Courbet, cultore del nudo femminile

Gustave Courbet ebbe una vita piena, ma aveva un rapporto tormentato con il sesso femminile. Amò frequentare servette e donne di facili costumi, ruppe bruscamente i suoi rapporti sentimentali, rifiutò di sposare una donna da cui ebbe un figlio, che peraltro non volle mai riconoscere. In compenso, fu legato da un affetto viscerale alle sue quattro sorelle, che gli trasmisero la passione per la musica e il canto e lo circondarono di un affetto che l’artista ricambiò ritraendole in numerose opere. Se da un lato disprezzò l’intelligenza della donna, Courbet fu irresistibilmente attratto dalla sua emotività e dalla sua prorompente carnalità.

Ecco che il pittore ci restituisce alcuni capolavori in cui ritrae donne nude, a volte in pose equivoche, a volte in esplicite manifestazioni erotiche. Deciso nell’intento di dipingere la realtà vera, anche il nudo femminile è concreto. Le donne raffigurate sono donne vere, non sono come le donne che vengono dipinte in accademia, con corpi perfetti ed idealizzati. Tanto scandalo fanno le forme piene ed imperfette delle sue modelle. Courbet ritrae contadine, prostitute, borghesi e duchesse ma lo fa senza mai tradire il principio della verità. Il pittore può essere considerato un vero e proprio cultore del corpo femminile che arriva a dipingere per quasi 200 volte (nudo o meno).

Alcuni quadri del filone erotico

Donna con pappagallo_photocredit:wikiart
Donna con pappagallo_photocredit:wikiart

Courbet, nei suoi quadri dal filone erotico dipinge il cosiddetto “bello naturale”. La sua arte senza filtri ci permette di osservare la realtà dell’epoca in tutta la sua banalità e a volte durezza. La sua particolare attenzione per il genere femminile, ha permesso al pittore di dipingere alcuni suoi capolavori che nonostante la censura sono arrivati fino ad oggi. Uno di questi è “Donna con Pappagallo”, dipinto nel 1866. L’opera, a carattere erotico e sensuale, raffigura una donna completamente nuda adagiata su un letto disfatto, con un pappagallo aggrappato sulla sua mano sinistra. Sebbene molto più vicino allo stile accademico, anche per le tonalità cromatiche, il dipinto non fu immune da aspre critiche per la posa scomposta della donna e per i capelli arruffati della stessa. Dello stesso anno è forse l’opera che più ha scandalizzato il mondo dell’arte.

L'origine del mondo_© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais Patrice Schmidt
L’origine del mondo_© Musée d’Orsay, Dist. RMN-Grand Palais Patrice Schmidt

L’origine del mondo”. Opera decisamente audace e trasgressiva per l’epoca, rappresenta il primissimo piano di una vulva femminile, con il realismo che contraddistingue le opere dell’artista. L’opera, oggi esposta al Musée d’Orsay, non fu l’unica a suscitare scalpore. Anche “Il Sonno” fa parte dello stesso filone erotico. Realizzato anche questo nel 1866, com’è accaduto anche per altre opere dell’autore, anche questo dipinto non ha avuto l’autorizzazione a venir mostrato pubblicamente per un lungo periodo di tempo. In questo caso a suscitare scalpore, oltre alla posa esplicita è il fatto che ci siano due donne e quindi raffigura una scena di lesbismo. Le stesse critiche suscitò un altro suo quadro, precedente però: “Venere e Psiche” del 1863

Il Sonno:_photocredit:wikipedia
Il Sonno:_photocredit:wikipedia
Le Bagnanti_photocredit:artesvelata
Le Bagnanti_photocredit:artesvelata

Il quadro de “Le bagnanti”, poi, presentato al Salon del 1853, si attirò, addirittura, un commento sarcastico dell’imperatrice. La sovrana paragonò la robusta modella a una giumenta, ossia a una cavalla da soma: “questa contadina nuda, è anche lei di razza percheron?” sussurrò passando davanti al quadro di Courbet. Napoleone III, invece, ordinò addirittura di far frustare simbolicamente l’opera, per punirla del suo eccesso di realismo. Particolarissimo è invece “Nudo con cane” del 1861/62. La donna nuda raffigurata in questo celebre dipinto è Léontine Renaude, compagna del pittore. La modella si sporge per baciare il cagnolino bianco. La scena ha un erotismo particolare ed è incentrata sul riflesso e sulla proiezione. Gustave Courbet, infatti, osserva la scena e la ritrae come la vede, ma anche lui ne è il protagonista.

Nudo con cane_photocredit:wikipedia
Nudo con cane_photocredit:wikipedia

Ilaria Festa