Covid e salute mentale: un’ondata di casi di depressione soprattutto su bambini e adolescenti

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Di Redazione Metropolitan

Il Covid non ha colpito solo la salute fisica, ma anche quella psicologica. E’ quello che viene fuori dal bilancio in occasione della Giornata Mondiale per la Salute Mentale, che si celebra proprio oggi.

Covid e salute mentale: i casi si sono triplicati

Il bilancio della Giornata Mondiale per la Salute Mentale segnala che per il Covid i dati sono sempre più critici. Quasi un miliardo di persone vivono con un disturbo mentale nei paesi poveri, oltre il 75% delle persone non riceve alcuna assistenza. Ogni anno oltre un milione di persone muore per abuso di sostanze e in concomitanza con il Covid il quadro potrebbe addirittura essere peggiorato, infatti un giovane di 18-24 anni su 4 (25%) ha dichiarato di aver aumentato l’uso di sostanze per far fronte allo stress da covid. Ogni 40 secondi una persona si toglie la vita e nel 2020 i suicidi sono aumentati, basti pensare che in Giappone da giugno a ottobre 2020 sono cresciuti del 16% rispetto allo stesso periodo del 2019.
 
Un lavoro pubblicato sulla rivista The Lancet Regional Health – Americas evidenzia come i tassi di depressione si sono più che triplicati in un anno di pandemia e i sintomi sono peggiorati: il 32,8% degli adulti in Usa ha riportato forti sintomi depressivi nel marzo-aprile 2021; erano il 27,8% nei primissimi mesi della pandemia (marzo-aprile 2020), e l’8,5% prima della pandemia. La pandemia infatti ha colpito i bambini, infatti secondo Save the Children l’83% dei piccoli di tutto il mondo avverte un aumento dei sentimenti negativi e tra i minori sono in crescita i livelli di depressione, ansia, solitudine e autolesionismo.

Soprattutto nei paesi dove le scuole hanno chiuso per tempi prolungati, il malessere psicologico è aumentato nel 96% dei casi. “Stiamo vivendo una crisi globale di salute mentale e i suoi effetti potrebbero essere catastrofici per alcuni bambini.
   

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