Covid, la Corte Costituzionale mette in salvo il vaccino

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Di Serena Pala

La Corte Costituzionale ha messo in salvo il vaccino anti Covid, per alcune categorie professionali e per gli over 50, ritenendo “inammissibili e non fondate le questioni poste da cinque uffici giudiziari“, secondo quanto si apprende da ANSA.

“Inammissibili e non fondate le questioni poste da cinque uffici giudiziari”: le ultime disposizioni della Corte in merito al vaccino anti Covid

L’obbligo vaccinale anti Covid per quanto riguarda determinate categorie professionali e over 50, è stato introdotto, come ricordiamo, nel 2021 dal Governo Mario Draghi. Ora che i contagi nel nostro Paese sono di nuovo in aumento, l’Ufficio comunicazione e stampa della Corte Costituzionale, in attesa del deposito delle sentenze, ha reso noto – come si apprende da ANSA – che “La Corte ha ritenuto inammissibili e non fondate le questioni poste da cinque uffici giudiziari“. 

In particolare, si ritiene:

inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa alla impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiamo adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali”.

Fonte: ANSA

Al contrario, la Corte ritiene invece “non irragionevoli, né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale sanitario” – riporta ancora ANSA.

Inoltre, sono state considerate infondate anche:

“le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso; e ciò, sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico”.

Fonte: ANSA

Obbligo vaccinale: scattano le sanzioni per chi non si sarà vaccinato contro il Covid

Sono dunque previste, per coloro i quali rientravano nell’obbligo vaccinale, sanzioni che sfiorano i due milioni, con multe di 100 euro ciascuno per le seguenti categorie: professori, operatori sanitari, forze dell’ordine e over 50. Ricordiamo infatti che il 1° dicembre sono scaduti i 180 giorni fissati per giustificare il mancato adempimento all’obbligo vaccinale.

Le regioni in cui le sanzioni saranno maggiori, poiché la resistenza dei no vax è stata più forte, saranno Friuli Venezia Giulia, Calabria e Abruzzo; mentre le migliori in termini di vaccinazioni sono state Toscana, Lazio, Puglia e Molise, dove le percentuali – per almeno due dosi effettuate dalla fascia 50-59 anni superano il 90%.

Ad ogni modo, le proteste no vax non si arrestano: sono circa 50, provenienti da ogni regione, che si ritrovano a protestare proprio dinanzi alla Consulta.

Serena Pala

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