Risulta da uno studio preliminare che, la variante Omicron potrebbe essere in grado di reinfettare chi ha già avuto il Covid. I dati sono in corso di revisione per MedRxiv.

I continui studi su Omicron

Negli ultimi giorni si è registrato un aumento dei casi positivi alla variante del coronavirus Omicron.
L’aumento dei casi non riguarda solo l’Africa meridionale, dove la variante è stata individuata, ma anche Europa, Asia e SudAmerica.

Questa nuova variazione del virus ha preoccupato fin da subito tutto il mondo, a causa del gran numero di mutazioni che presenta. Ne sono state contante fino ad oggi più di 30 e sembra essere più contagiosa anche della variante Delta.
Alcuni paesi dell’Europa, e dell’Asia erano corsi al riparo chiudendo tutti i voli proveniente dall’Africa ma, come era possibile immaginare, questo non ha fermato Omicron che ha in poco tempo raggiunto anche questi territori.

Gli studi sulla variante sono ancora in corso, e quello che risulta da quelli più recenti è che Omicron sarebbe in grado in un notevole numero di casi di reinfettare chi ha avuto il Covid.

L’indagine si basa sull’osservazione di 2 milioni e 796mila persone affette da sars-Cov2 in Sudafrica, tra marzo 2020 e novembre 2021. 
Gli esperti ritengono che Omicron infatti sia “associata ad una capacità significativa di evadere l’immunità acquisita da infezioni precedenti” con il virus del Covid.
Fatto che sembra completamente differenziarla dalle altre varianti in cui non è stato individuato tale comportamento: “Non ci sono prove epidemiologiche evidenti di una capacità simile con le varianti Beta o Delta”.

Un dato che però è possibile riscontrare proprio nel coronavirus, in quanto sappiamo che chi è stato contagiato e poi guarito dalla malattia, non è immune da possibili contagi futuri.

Quello che ancora non chiaro, e ancora in fase di studio, è se la nuova variante è in grado di “bucare” i vaccini. Non ci sono dati certi sul fatto che Omicron “sia in grado di ‘evadere’ l’immunità data dai vaccini, o se la riduce”.
Questo è uno dei dati che più interessa, anche in visti degli aumenti vertiginosi dei contagi in tutto il mondo, e per cui si deve ancora aspettare però per avere delle analisi certe.

Continuano quindi gli studi per capire se Omicron sia più rischiosa di altre mutazioni e capire se e quanto bisogna stare allerta.

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