Brunelleschi e la Cupola del Duomo di Firenze

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Di Redazione Metropolitan

Il 7 agosto del 1420 a Firenze prendevano il via i lavori per realizzare qualcosa che avrebbe cambiato l’identità della città e la storia dell’architettura: la Cupola del Duomo. Il complesso progetto di Filippo Brunelleschi fu realizzato in sedici anni. Passò alla storia non solo per l’innovazione e grandiosità delle soluzioni architettoniche, ma anche per l’originalità del cantiere.

In occasione dei seicento anni dall’inizio dei lavori, era stato pianificato un fitto programma di eventi a partire dalla primavera del 2020. Causa epidemia, tutto è stato rimandato all’estate. Per i mesi di agosto e settembre si può accede all’interno della Cupola fino alle ore 21:00. Riapre anche la Cattedrale di Santa Maria del Fiore, dal lunedì al sabato, con ingresso gratuito.

Veduta di Firenze con la Cupola del Duomo - Photo credits: architetti.com
Veduta di Firenze con la Cupola del Duomo – Photo credits: architetti.com

Brunelleschi e la Cupola del Duomo, una sfida senza precedenti

Il 20 agosto del 1418 l’Opera di Santa Maria del Fiore bandì il concorso per la costruzione di una cupola per il Duomo. La base del tamburo ottagonale della cupola era già pronta da anni. Tuttavia le dimensioni imponenti richiedevano un progetto impegnativo che risolvesse la copertura con una cupola. La ricca corporazione dell’Arte della Lana sovvenzionò il concorso.

Parlando della Cupola, lo stesso Brunelleschi si augurava che potesse diventare un banco di prova per le sue capacità:

Ma ricordandomi che questo è tempio sacrato a Dio et alla Vergine, mi confido che, faccendosi in memoria sua, non mancherà di infondere il sapere dov’e’ non sia, et agiugnere le forze e la sapienza e l’ingegno a chi sarà autore di tal cosa.

Cupola del Duomo, Andrea Bonaiuti, La Chiesa militante, 1366-68, Basilica di Santa Maria Novella - Photo credits: artesvelata.it
Andrea Bonaiuti, La Chiesa militante, 1366-68, Basilica di Santa Maria Novella – Photo credits: artesvelata.it

Brunelleschi e Ghiberti

Ufficialmente non ci fu un vero vincitore, tuttavia Brunelleschi e Ghiberti presero l’incarico di capomastri. Tra i due maestri fiorentini c’era una viva competizione. Già per la Porta del Paradiso del Battistero, era stato scelto Ghiberti, nonostante l’originalità dei bozzetti proposti da Brunelleschi. Per la cupola, quest’ultimo si propose dunque di far emergere la superiorità delle proprie competenze tecniche rispetto all’avversario.

Era necessario adottare delle soluzioni che colpissero i committenti. Brunelleschi non rivelò mai del tutto i progetti ideati per risolvere quello che per il tempo era un cantiere impegnativo. Per tagliare definitivamente fuori Ghiberti, Brunelleschi pensò bene di fingersi malato qualche giorno. Al suo ritorno i lavori diretti dal collega non erano andati avanti poiché troppo complessi. Brunelleschi divenne così l’unico capomastro.

Mariano di Jacopo detto il Taccola, argano brunelleschiano – Photo credits: wikipedia.org

La Cupola del Duomo di Firenze, genialità e intuito

Brunelleschi progettò tutto nei dettagli, dagli attrezzi alle strumentazioni. Inoltre alcune idee costruttive risultarono davvero rivoluzionarie e innovative, come ad esempio i ponteggi “aerei” con parapetti di protezione. La cupola doveva essere impostata all’altezza di 60 metri da terra per un diametro interno di circa 45 metri ed esterno di 54,8 metri. Fino ad allora misure impensabili.

I lavori terminarono nell’agosto del 1436. La lanterna con copertura a cono, su disegno di Brunelleschi, sarà realizzata solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1446. Altrettanto per la palla di rame dorato con la croce, realizzata da Andrea del Verrocchio nel 1472.

Cupola del Duomo, Leonardo Da Vinci, studio di gru girevole brunelleschiana - Photo credits: firenze1903.it
Leonardo Da Vinci, studio di gru girevole brunelleschiana – Photo credits: firenze1903.it

Un capolavoro ineguagliabile

Per la realizzazione della cupola furono impiegati sedici anni. Con i suoi 91 metri di altezza e circa 4.000.000 di mattoni, è ancora oggi la più grande al mondo in muratura. Gli attrezzi utilizzati per questo magnifico cantiere, sono esposti al Museo dell’Opera del Duomo. Le generazioni successive, primo fra tutti Leonardo da Vinci, hanno studiato i macchinari progettati per l’occasione.

Purtroppo i disegni originali dei progetti non sono arrivati ai giorni nostri. Comunque ne è giunta notizia grazie alle molte copie realizzate già al tempo. L’intelligenza incredibilmente acuta e la maestria di Brunelleschi hanno donato alla storia un punto di svolta. Un’impresa senza precedenti che ha fatto della Cupola di Santa Maria del Fiore un simbolo del Rinascimento e dell’Umanesimo.

di Flavia Sciortino

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