Daniel Pennac, il professore

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Daniel Pennac, pseudonimo di Daniel Pennacchioni, è uno scrittore francese di fama mondiale. Deve all’Italia, più che a tutti gli altri paesi in cui è tradotto, quel successo che dalla metà degli anni Novanta, fa di lui un fenomeno editoriale cult di massa. Mettendo a frutto la sua pluriennale esperienza di docente, Pennac, si impegna, con libri, saggi, e interventi pubblici, ad offrire stimoli e riflessioni sull’importanza della lettura.L’intento è quello di restituire il piacere di leggere; tema trattato con profondità e humour nel saggio “Come un romanzo”. Qui stila dieci diritti inalienabili del lettore, primo tra tutti quello di abbandonare la lettura quando il libro non piace.

Personalità schiva e riservata, lontana dalla mondanità, Daniel Pennac ha ricevuto numerosi premi. Nel 2005 è stato insignito della Legion D’onore per le arti e la letteratura. Nel 2013 l’università di Bologna gli ha conferito la Laurea ad Honorem in  pedagogia, e infine nel 2015 il premio alla carriera.

L’infanzia da studente dislessico e somaro

Daniel Pennac e il fratello Bernard-fonte arteventinews.it
Daniel Pennac e il fratello Bernard-fonte arteventinews.it

Daniel Pennac nasce il giorno 1 dicembre 1944 a Casablanca, in Marocco. La sua è una famiglia borghese di origini corse e provenzali. Ultimo di quattro figli, suo padre è un militare di carriera ed è per questa ragione che trascorre la sua infanzia in giro per il mondo fra l’Africa, il sud est asiatico, l’ Europa e la Francia. Non gli mancano gli stimoli culturali, il padre è un uomo molto colto, ma nonostante ambiente e radici, a scuola è un pessimo allievo. A cercare di aiutarlo nello studio c’è il fratello Bernard, con il quale stabilisce il legame più profondo in una famiglia dove alle effusioni si preferisce l’ironia.

In una famiglia dove tutti sono laureati, il suo senso di frustrazione è grande e vive male tutto il periodo scolastico fino quasi alla fine del liceo, dove, l’incontro con un’insegnante speciale cambierà la sua storia. Il professore, infatti, intuendo le sue grandi capacità di scrittura e l’amore per la lettura, che coltiva in segreto da quando aveva otto anni, lo indirizza verso il suo destino di scrittore. Si laurea cosi in letteratura a Nizza nel 1968, e per disporre di vacanze adeguate e tempo libero da dedicare alla scrittura, accetta quel lavoro di insegnante che manterrà per 28 anni.

La produzione letteraria

Daniel Pennac copertine libri-fonte mondolibri.it
Daniel Pennac copertine libri-fonte mondolibri.it

L’esordio come autore è del 1973: dopo aver fatto il servizio militare, in un breve saggio, Le service militaire au service de qui?, descrive la vita nelle caserme con toni severi e polemici, paragonandole a un luogo tribale con rituali grotteschi. Sceglie di firmarsi con lo pseudonimo Daniel Pennac (contrazione del cognome) per non danneggiare la reputazione del padre, militare in pensione da cui eredita la capacità di trovare il lato ironico in ogni evento. Raccontare storie è per lui un modo di fare critica sociale, così dopo aver conosciuto Tudor Eliad, scrivono insieme Les enfants de Yalta (1977) e Pere Noël (1979), romanzi “deliranti” di fantapolitica burlesca, che hanno uno scarso successo di pubblico, nonostante le buone critiche.

Dopo questa esperienza, si dedica a storie per bambini; I primi libri sono illustrati: Le Grand Rex (1980), a cui segue Abbaiare stanca, che nell’edizione italiana, datata 1993, conquista il Premio Cento. Sempre per i giovani pubblica nel 1984 L’occhio del lupo, dove affronta il tema della sofferenza dell’esilio; lo scrittore, infatti, aveva lasciato la Francia per il Brasile insieme alla prima moglie. Qui vive due anni poco proficui dal punto di vista letterario, dove però abbozza Storia di un corpo, che uscirà molti anni dopo, nel 2008. Ma il successo più grande arriva nel 1985, quando per scommessa con degli amici che non lo credevano capace di scrivere un libro giallo, scrive e pubblica Il paradiso degli orchi. Arriva poi una delle saghe più fortunate degli ultimi vent’anni, quella dei Malaussène o il ciclo di Belleville. E poi La Fata carabina, La prosivendola e nel 1991 Come un romanzo. 

Daniel Pennac ritratto-fonte exibart.com
Daniel Pennac ritratto-fonte exibart.com

Cosa dice Daniel Pennac alle persone che parlando di lettura dicono di non avere il tempo di leggere?

Allora, cosa rispondo a chi mi dice di non avere il tempo di leggere? Rispondo: Bisogna associare un’altra idea al fatto di non avere il tempo di leggere! Nessuno ha mai detto di non avere il tempo per essere innamorato o innamorata! Eppure il concetto è lo stesso! Il tempo per leggere è un tempo che si ruba agli obblighi della vita, è come il tempo per amare. Ogni volta che siamo innamorati rubiamo del tempo al lavoro, agli impegni domestici, il tempo dell’amore e della lettura è un meraviglioso furto! E quindi non credo a chi mi dice di non avere il tempo di leggere.
Si può non avere la voglia di leggere, si possono avere altre preferenze, ma non mi si venga a dire che manca il tempo di leggere, è come dire che non c’è il tempo di amare! Non ci si può credere

Cristina Di Maggio

Seguiteci su Facebook