Diciotti, si torna a parlare del caso. È scontro tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e i magistrati dopo che il Tribunale dei ministri di Catania ha chiesto l’autorizzazione a procedere a sfavore del ministro per l’accaduto.

Diciotti che fa ancora discutere nonostante l’archiviazione del caso di appena qualche mese fa, con le relative accuse al ministro degli Interni. Ora il Tribunale dei ministri di Catania ha formulato la richiesta di autorizzazione a procedere a carico di Matteo Salvini per l’imputazione di sequestro di persona. Inoltre, la giustizia catanese ritiene che Salvini abbia abusato dei poteri in relazione alla vicenda quando, la scorsa estate, vennero trattenuti a bordo 177 migranti nel porto di Catania, senza autorizzarne lo sbarco.

Migranti in attesa di sbarcare dalla nave Diciotti, nel porto di Catania (Credits: catania.liveuniversity.it)

Particolarmente, per il Tribunale dei ministri fu “illegittima la privazione della libertà dei migranti” e il vicepremier era consapevole che a bordo c’erano minori non accompagnati. Per di più, bloccare per cinque giorni i migranti a bordo dell’imbarcazione, secondo la procura, era stata una scelta politica. Come tale “fatto aggravato dall’essere stato commesso da un pubblico ufficiale e con abuso dei poteri inerenti alle funzioni esercitate”.


Non c’erano ragioni tecniche ostative allo sbarco bensì la volontà politica del ministro Salvini di portare all’attenzione dell’Ue il caso Diciotti per chiedere ai partner europei una comune assunzione di responsabilità del problema della gestione dei flussi migratori, sollecitando una redistribuzione dei migranti sbarcati in Italia” scrivono i giudici.

Le dichiarazioni di Salvini

La replica di Salvini non tarda ad arrivare. E commenta la decisione dei ministri in una diretta Facebook.


Ci riprovano. Torno ad essere indagato per sequestro di persona e di minori, con una pena prevista da 3 a 15 anni. Manco fossi uno spacciatore o uno stupratore. Ora la parola passa al Senato e ai senatori che dovranno dire si o no, libero o innocente, a processo o no. Ma lo dico fin da ora, io non cambio di un centimetro la mia posizione”.

Matteo Salvini in diretta Facebook (Credits: www.ilsussidiario.net)

Nonostante le asserzioni, Salvini si autodefinisce colpevole.


Lo ammetto, lo confesso e lo rivendico, ho bloccato lo sbarco. E mi dichiaro colpevole dei reati nei mesi a venire, perché non cambio. Rispetto il lavoro dei giudici ma serve chiarimento. Chiedo solo al popolo italiano se riteniate che io debba continuare a fare il ministro esercitando i doveri di ministro, oppure se dobbiamo demandare a questo o quel tribunale le politiche sull’immigrazione“. 

In conclusione del fatto, la giunta per le elezioni e le immunità parlamentari del Senato esaminerà mercoledì 30 gennaio la richiesta di autorizzazione. Se la maggioranza dei senatori dovesse negare l’autorizzazione, la procura dovrà rinunciare a proseguire l’indagine. Se, invece, la richiesta venisse approvata inizierebbero i tre gradi di giudizio previsti dalla giurisprudenza ordinaria.

Patrizia Cicconi