Diego Rivera, grande pittore muralista messicano, comunista, marito tormentato di Frida Kahlo, è uno dei personaggi più importanti della storia dell’arte del XX secolo in generale, e dell’arte moderna messicana in particolare. Le sue opere artistiche sono molto note per i temi sociali che affrontano e hanno conosciuto grande fama. Moriva oggi, a 71 anni.

Diego Rivera, bambino prodigio e uomo appassionato

Diego Rivera, figlio di un maestro di scuola, nasceva il 13 Dicembre del 1886  a Guanajuato in Messico. Fin da piccolo è considerato un bambino prodigio. Adolescente si dedica agli studi artistici sentendosi attratto dall’arte tradizionale pre-colombiana, all’età di ventuno con una borsa di studi triennale si reca in Spagna, Italia, Belgio Olanda, Inghilterra. Si dedica alla pittura con una grande dedizione ed a soli vent’anni, nel 1906, partecipa con ventisei opere all’esposizione annuale degli studenti dell’Accademia ottenendo una borsa di studio dal governo Messicano che gli permette di recarsi in Europa e studiare da vicino i grandi pittori. Nel 1910 espone le sue opere al Salon des Indépendants a Parigi e, rientrato in Messico, espone all’Accademia San Carlos e vede iniziare la rivoluzione messicana. Nel 1918 si stabilisce a Parigi, dopo vari soggiorni a Barcellona e a Madrid, ed aver esposto anche a New York alla Modern Gallery.

la tierra fecunda_mexicoart

Decide di rientrare definitivamente in Messico con il progetto di trasformare l’arte messicana. Esegue “La Creacion“, la sua prima pittura murale nell’ Anfiteatro Bolivar della Escuela Nacional Preparatoria di Città del Messico. Sensibile ai nuovi fermenti politici ed alla lotta di classe, Diego Rivera si iscrive al Partito Comunista e fa parte del gruppo fondatore del Sindacato dei Pittori, Scultori ed Incisori Rivoluzionari.

Diego Rivera e l’amore tormentato con Frida Kahlo

Diego e Frida_barnebys

Nel 1929, al terzo matrimonio, sposa la giovane pittrice Frida Kahlo. “Ho avuto due gravi incidenti nella mia vita. Il primo fu quando un tram mi mise al tappeto, l’altro fu Diego.”: questa celebre frase di Frida Kahlo racconta molto della sua storia d’amore con Rivera, una relazione appassionata ma anche molto dolorosa. Tra i due scorrevano 20 anni di differenza d’età ma fu amore a prima vista quando nel 1928, Frida, all’epoca artista alle prime armi in seguito all’incidente che la costrinse a letto per quasi due anni, decise di sottoporre all’allora celebre artista Diego Rivera i suoi autoritratti. “Ho capito che la cosa più bella della mia vita è stata il mio amore per Frida” le parole dell’artista.

Dagli Stati Uniti al Messico

La noche de los pobres_mexicoart

In seguito ad aspre critiche del mondo accademico messicano per la sua appartenenza al Partito Comunista e del Partito Comunista stesso per motivi politici, si trasferisce negli Stati Uniti. Anche gli Stati Uniti sono dunque un luogo che ospita numerosi suoi lavori. Qui le tematiche legate all’ideologia però provocano forti polemiche da parte della critica e dei giornali. Accade in modo particolare con un’opera murale presso il Rockefeller Center di New York, in cui viene raffigurato Lenin. Il mural in seguito venne distrutto. Tra le conseguenze di queste polemiche c’è anche l’annullamento della commissione per gli affreschi destinati alla fiera internazionale di Chicago.

El hombre_mexicoart

Torna così definitivamente in Messico. Durante gli anni seguenti Diego Rivera continua a lavorare a grandiosi affreschi, ma si dedica anche alla pittura su tela ed alla costruzione dell’Anahuacalli, il suo studio-museo costruito come un tempio azteco, destinato alla raccolta della sua collezione di arte pre-colombiana. Muore a Città del Messico il 24 Novembre 1957, dopo aver lasciato grandiosi affreschi e mosaici principalmente in luoghi pubblici del Messico, dedicati all’uomo ed alle tematiche sociali a lui care.

La storia del popolo Messicano nei murales di Rivera

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I suoi murales raccontano le vicende del suo popolo, dei peones, della loro schiavitù, passando per le antiche civiltà, dalla azteca alla zapoteca, alla totonaca, alla huasteca, con uno stile personalissimo descrittivo-folkloristico, capace di fondere il moderno e l’antico. Va sottolineato il valore sociale dei suoi soggetti raffigurati, che sono spesso persone umili posizionate in uno scenario politico. Nel contempo l’autore coglie spesso l’occasione di criticare la chiesa e il clero, opposto ideologicamente alle idee comuniste che appoggia.. L’artista affronta anche temi remoti, andando alle origini delle antiche civiltà azteca, zapoteca, totonaca e huasteca.

Epopea del popolo messicano_mexicoart

Uno dei suoi lavori certamente più grandiosi è il murales realizzato tra il 1929 e il 1935. In questa occasione Rivera affresca la parete delle scale del Palazzo Nazionale di Città del Messico con “Epopea del Popolo Messicano”. Raffigura la storia del suo paese dai tempi antichi sino al presente, descrivendo le numerose lotte del popolo messicano contro dittatori ed egemonie di altre nazioni. A partire dall’epoca precolombiana, Rivera rappresenta le vicende della conquista spagnola del 1519, la rivoluzione del 1919 per poi giungere alla prosperità dei tempi moderni.

Ilaria Festa

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