
Nel 1951 Walt Disney ha realizzato un corto informativo in collaborazione con la marca di fazzoletti Kleenex. Intitolato How to catch a cold, cioè Come prendere il raffreddore, il cortometraggio Disney affronta la tematica del virus. In una decina di minuti, con la scusa dell’intrattenimento, il cartone animato spiega in modo semplice ed efficace tutti gli aspetti di un “banale” raffreddore. In questi giorni, in cui siamo circondati dal Coronavirus, il corto di quasi settanta anni fa risulta davvero molto attuale!
How to catch a cold
I protagonisti del corto sono un uomo comune, un comune raffreddore e il Buon senso (in inglese “common sense”). Quest’ultimo è rappresentato come un uomo più piccolo, una sorta di coscienza, e sarà proprio lui a spiegare cosa è giusto fare. In questo cartone Disney non ci sono i classici personaggi come Paperino, Pippo o Topolino, ma la scena si apre su un uomo che, appena sveglio, scopre di avere un virus.

Il Buon senso inizia subito ad interagire con il malato: “Non avrai intenzione di andare al lavoro?” gli domanda stupito. L’uomo è certo che si recherà all’ufficio, sminuendo i suoi sintomi: “È solo un banale raffreddore… Sono stato sfortunato”. Il compito del Buon senso è quello di far capire al paziente i motivi per cui si è ammalato, inoltre dispenserà utili consigli per una buona guarigione.
Disney e virus: come prendere il raffreddore
Se l’uomo non è in grado di spiegare la ragione del suo malanno, il Buon senso può dargli una lista di esempi che lo hanno causato. La sequenza animata ripercorre i momenti che vengono descritti dall’omino. Inizia ricordando una serata passata a ballare con gli amici in cui, dopo aver sudato, si è posizionato davanti alla finestra aperta prendendo l’aria sulla schiena bagnata. La festa e le danze continuano tutta la notte finché l’uomo non è completamente esausto.
Dopo la notte passata a divertirsi, l’uomo non ha avuto il tempo necessario di riposare a causa degli impegni del mattino seguente. Inoltre, per la fretta, non ha fatto una sostanziosa colazione. Successivamente l’uomo comune non ha saputo rinunciare allo svago, infatti ha giocato a golf nonostante la pioggia.

Durante il corto Disney, mentre viene mostrata la giornata dell’uomo comune, si notano le cattive abitudini di chi ha già un virus. Ad esempio, ci sono personaggi che tossiscono sull’autobus senza curarsi di chi hanno intorno, oppure il bambino addetto alla consegna del giornale che ci starnutisce sopra poco prima di distribuirlo.
Disney e virus: cosa fare dopo aver preso il raffreddore
L’uomo comune riconosce che il Buon senso ha ragione e nel frattempo si soffia il naso. In quest’occasione abbiamo l’opportunità di capire qual è il modo corretto di soffiarsi il naso. Il Buon senso dice all’uomo comune di non soffiarlo troppo forte e soprattutto di non chiudere una narice alla volta: altrimenti potrebbero esserci gravi conseguenze per le orecchie. Inoltre, gli mostra che il fazzoletto usato va messo in un contenitore dei rifiuti dal paziente stesso per limitare la dispersione dei germi.
Mentre l’uomo comune sembra ancora convinto a prepararsi per affrontare la giornata di lavoro, il Buon senso gli spiega tutte le ragioni per cui sarebbe meglio rimanere a casa. Inizia a spiegare come sia semplice contagiare la famiglia e le persone che incontra per andare al lavoro. Con un’illustrazione molto semplice, il Buon senso mostra come il virus passa da una famiglia all’altra in modo estremamente veloce.

A questo punto l’uomo comune crede di poter uscire, ma facendo attenzione a non tossire vicino agli altri. Il Buon senso, ancora una volta, gli spiega che il ragionamento è sbagliato, infatti semplicemente parlando può trasmettere il virus. Inoltre gli fa notare che tutto ciò che ha toccato è infetto: dalle mani fino alle lenzuola. Il Buon senso tranquillizza l’uomo comune spiegandogli che per eliminare i batteri esiste un’arma molto semplice: il sapone.
Disney e virus: perché non bisogna sottovalutare

L’uomo comune ha capito il messaggio del Buon senso, ma la sua idea non è cambiata: ha ancora intenzione di andare al lavoro. Allora, il Buon senso, deve cambiare argomentazione perché l’egoismo dell’uomo comune è più forte del buon senso stesso. Gli spiega dunque cosa può causare ignorare un raffreddore per la sua stessa salute. Il Buon senso nomina alcune malattie, come la polmonite, che potrebbero colpire il paziente in caso in cui il raffreddore fosse sottovalutato.
Per far capire meglio all’uomo comune quanto potrebbe accadere, il Buon senso utilizza una metafora riguardante il mondo dello sport. Immagina due squadre di football: una formata dalle difese immunitarie dell’uomo, che però sono indebolite dal raffreddore, e l’altra formata da alcuni virus. La seconda squadra è molto più forte della prima e non ha problemi a farsi strada attraverso la debole linea difensiva e quindi vincere la partita invadendo il corpo dell’uomo comune.
A questo punto, solo grazie alla paura, l’uomo ammalato si convince a curarsi fin da subito nel modo più adeguato: a casa a riposare.

Donald’s off day: quando ci sembra di avere i sintomi
Il corto Disney risulta piacevole da guardare, inoltre nasconde un’utile lezione dietro a dieci minuti di animazione. Per alleggerire e sdrammatizzare, ora nominiamo un altro corto Disney con Paperino che può avere a che fare con l’argomento virus.
Donald’s off day (Una giornata sbagliata) è un cortometraggio del 1944 con Paperino e i nipotini Qui, Quo e Qua. A causa di una giornata piovosa, il papero è costretto a rimanere in casa. Inizia la giornata ascoltando la radio e mangiando liquirizia, mentre ascolta le notizie, un medico pubblicizza il suo studio dicendo: “Sei un papero sano? […]”. Questa pubblicità inizia a far preoccupare Paperino che decide di spegnere la radio.

Il papero, per passare il tempo, prende un libro a caso dalla sua libreria dal titolo Malattie e sintomi. Durante la lettura la preoccupazione di Paperino aumenta ancora, inoltre inizierà ad avere l’impressione di avere tutti i sintomi che legge nel manuale. Il primo fra tutti è la lingua scura, che il papero effettivamente ha, il motivo però non è particolarmente grave… La causa è la liquirizia mangiata poco prima!