Gli Europe, conosciuti al grande pubblico con l’energizzante brano The final countdown, pubblicarono l’omonimo album il 26 maggio 1986 dopo una lunga lavorazione e con qualche disaccordo che portò a un cambiamento dei membri della band. Alcuni brani erano già usciti come singoli, ma vennero di nuovo registrati in studio. Le registrazioni cominciarono nel 1985 presso il Powerplay Studios di Zurigo. Fu ingaggiato il produttore americano Kevin Elson.
Intorno al 1981-82 Joey Tempest compose un riff da tastiera sul sintetizzatore Korg Ploysix. Nel 1985 il bassista John Leven suggerì a Tempest di riprendere il riff. Le linee vocali di The final countdown saranno registrate al Soundtrade Studios di Stoccolma, mentre le altri parti vocali presso i Mastersound studios di Atlanta e i Fantasy Studio di Berkeley negli Stati Uniti. Infine venne mixato nel 1986 presso i Fantasy Studios. Mic Michaeli, il tastierista perfezionò il riff e affermò a tal proposito:
«Feci un suono di ottoni dalla JX-8P e usai un suono tipico dalla Yamaha, e semplicemente li combinai assieme»
Europe, il successo del singolo “The final countdown”
Il testo di The final Countdown si ispirò a Space Oddity di David Bowie. Il singolo uscirà il 14 febbraio 1986, mentre il 29 aprile fu eseguita come sigla di apertura nel Final Countdown Tour a Gavie in Svezia. L’album riuscì ad avere ottime vendite in Europa, mentre negli Stati Uniti raggiunse l’ottavo posto nella Billboard 200. Nel 1994 ottenne il triplo disco di platino.
Rock the Night, altra canzone famosa dell’album arrivò nelle Top 10 in Germania, Paesi Bassi, Francia, Italia e Svizzera, dodicesima nel Regno Unito e trentesima e negli Stati Uniti. Era già uscita come singolo in Svezia nel 1985 insieme a Ninja. Le due canzoni furono presentate durante il tour, The Wings of Tomorrow nel 1984. Il singolo, molto amato dalla band, è un’esplosione di gioia e di adrenalina pura.
“Carrie” un brano intenso e romantico nato durante una Jam session
Carrie, brano che ebbe molto successo nella classifica statunitense e che si classificò al terzo posto della Billboard Hot 100, nacque durante una Jam session che fecero Joey Tempest e Mic Michaeli, per cui la versione originale era solo per tastiere e voce. Quando fu registrata in studio fui coinvolta tutta la band.
Tra le altre tracce ricordiamo Love Chaser che uscì come singolo solo sul mercato giapponese e Cherokee dedicata ai nativi americani. Il 24 gennaio 1987 iniziarono il tour europeo a Bergen e lo conclusero a Genova.Il 15 aprile partì il primo tour statunitense.
Gli Europe prima di “The final countdown”
Prima del successo mondiale di The Final Countdown, gli Europe avevano pubblicato altri due album Europe e Wings of Tomorrow che avevano ottenuto un buon successo in Svezia e in Giappone. L’ambizioso Joey Tempest oltre che cantante era anche compositore e tastierista e assunse come manager Thomas Erdtman che gli procurò il contratto con la Epic Records. Venne licenziato il batterista Tony Reno e reclutato al suo posto Ian Haugland. Entrò il tastierista Mic Michaeli, ma fu limitata la chitarra di John Norum.
Quest’ultimo non soddisfatto del nuovo sound dell’album, che favoriva le tastiere e la voce di Tempest, lasciò il gruppo il 31 ottobre 1986 e sarà sostituito da Kee Marcello. Il successo travolse gli Europe, i quali ebbero difficoltà a gestirlo, pertanto si sciolsero nel 1992. Intrapresero carriere soliste e si incontrarono di nuovo a Stoccolma nel 1999 per salutare l’alba del 2000 ancora con The final countdown, questa volta con le chitarre di Kee Marcello e John Norum e ripresi dal canale svedese TV3.
Joey Tempest con il senno di poi afferma:
“The Final Countodwon ci rappresenta solo parzialmente nelle sonorità. Ma d’altronde era nata per un motivo semplice: aprire i nostri concerti. Insomma, salivamo sul palco, cantavamo che partiva il conto alla rovescia e poi iniziava il viaggio nella nostra musica. Invece quel successo ci ha travolti.”
“The final countdown” tra nostalgie e riflessioni
Gli Europe non hanno mai perso la passione per la musica e lo spirito di squadra che si respira nel video di Rock The Night. Nel 2003 si sono ricomposti come band combattendo anche contro il successo di The final countdown. Il simbolico e giovanile “viaggio nello spazio” tra nostalgie e cadute ha portato ad una nuova consapevolezza e maturità. Seguiteci su metropolitanmagazine e su musicametropolitanmagazine.