Evil Dead The Game recensione: se ami qualcuno, lascialo libero di morire a colpi di motosega

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Di Angelo Roberto Di Mauro

Ash Williams irrompe a colpi di motosega nel mondo videoludico con il videogioco tratto dall’omonimo film Evil Dead, arrivato in Italia come La Casa e scritto e diretto da Sam Raimi. In questa recensione di Evil Dead The Game vi parlerò più a fondo di questo titolo!

Evil Dead The Game, recensione: come è nata l’idea

La mente horror di Sam Raimi ha concepito nel 1981 il film La Casa, basato sulla sopravvivenza in salsa action e volgare contro orde di non-morti. L’idea base dietro la versione videoludica di questo capolavoro è l’esigenza del settore di adattarsi a una deriva multigiocatore online che non può essere ignorata nemmeno su questo specifico genere. Da questo (particolare, lo ammetto) connubio arriva sul mercato Evil Dead The Game, nato dall’idea di Sabre Interactive e Boss Team Games per realizzare un PvP asimmetrico che fa della lotta 4vs1 la sua offerta principale.

Evil Dead The Game, il Necronomicon ha fatto tanti danni

Dissotterra la testa della tua ragazza. Falla finita in uno sgabuzzino degli attrezzi. Riprenditi l’auto rubata. Capire come poter tornare nel proprio tempo cercando di evocare un portale per il medioevo nei panni di un cavaliere. Le missioni per giocatore singolo di Evil Dead The Game sono varie e una diversa dall’altra. La difficoltà generale dell’IA è piuttosto a sfavore del giocatore, con mostri decisamente aggressivi che attaccano a sorpresa, sbucando anche da portali creati dal nulla; in questo modo si ha poco tempo per difendersi, curarsi, nascondersi, vista anche la loro elevata velocità.

Evil Dead The Game, Recensione: uno sguardo ai personaggi

I personaggi giocabili di Evil Dead The Game

All’interno della nostra avventura, troveremo varie classi e personaggi con specifici bonus, per esempio una maggior potenza delle armi a distanza nei cacciatori o un maggior danno corpo a corpo per i guerrieri.

I Sopravvissuti, si suddividono in quattro classi:

  •  Leader: sono dotati di un’aura che gli consente di ridurre i danni subiti (da loro e dai compagni) per far sì che tutta la squadra faccia più danni, così come rallentare l’effetto della paura.
  • Guerriero: hanno più punti vita e la loro specialità è il combattimento corpo a corpo. Hanno abilità speciali come l’invulnerabilità o la creazione di scudi, nonché la capacità di mettere a segno i colpi finali. I personaggi migliori da utilizzare, nelle partite che ho provato sono quelli più sbilanciati, in positivo.
  • Cacciatore: maestri del combattimento a distanza, abili cercatori di bottini sparsi per le mappe e capaci di trasportare un maggior numero di munizioni. Perfetti per i novellini che preferirebbero agire stealth, ma piuttosto inutili perché dopo i primi colpi sparati a distanza il rischio di venire accerchiati è enorme.
  • Supporto:  hanno un inventario più ampio, possono curare le ferite, la paura e persino creare scudi sia a loro stessi che alla propria squadra.

Ogni classe, con le proprie abilità speciali e un sistema di potenziamento dinamico durante la partita, saranno coloro che dovranno distruggere il Necronomicon. Possiamo vantare di una rosa composta da tre versioni di Ash, Annie Knowby, Lord Arthur, Scotty, Enrico il Rosso, Ed Getley, Kelly Maxwell, Amanda Fisher, Cheryl Williams e Pablo Simon Bolivar.

Il Demone Kandariano può invece optare per tre classi:

  • Necromanti: possono evocare scheletri, vincono sulla quantità visto che le creature evocate sono molto deboli, ma evocandoli nei punti giusti possono essere letali per gli avversari.
  • Burattinai: forze oscure che più classiche non si può (per un fan di Evil Dead è bellissimo controllare quella “telecamera” senza forma, un vento mortale) che prendono possesso di demoni e anche mezzi di trasporto, così come gli alberi-trappola.
  • Warlord: attaccano direttamente gli umani, possono lanciare buffer sulla squadra di demoni, aumentando la loro potenza o la resistenza. Piuttosto semplici da utilizzare.
  • e altrettanti boss, ovverosia Evil Ash, Eligos e Henrietta.

Non fatevi prendere troppo dalla paura

Una feature interessante da tenere sott’occhio costantemente è la paura, un indicatore colorato sotto la barra della vita che, se supera una certa soglia, mette in difficoltà il giocatore facendogli compiere azioni con meno lucidità. Il suono di gioco e il bordo dello schermo saranno entrambi distorti, rendendo ancora più difficile evitare gli attacchi dei Deadites e dei Demoni intorno a noi. Come con tutti i giochi horror, il brivido dell’inseguimento è la parte migliore. Se non facciamo scendere l’indicatore paura, potremmo essere posseduti, impedendo al giocatore di muovere il personaggio e iniziando ad attaccare i compagni per un periodo di tempo breve. Come evitare di far salire la paura? Con la luce! Usate i fiammiferi che troverete in giro per la mappa per accendere delle lanterne che faranno scendere il vostro indicatore paura.

Gameplay carismatico

Evil Dead: The Game si va ad inserire in un genere già popolato da buoni se non ottimi titoli. La creazione di Saber Interactive dal punto di vista tecnico non delude ma nemmeno entusiasma. Porzioni di mappa piuttosto generose, un pacchetto grafico tutto sommato buono ed un frame rate abbastanza stabile. A ciò va aggiunto, anche se possiamo considerarlo un aspetto marginale vista la natura del gioco, un’IA piuttosto passiva sotto parecchi aspetti.

Oltretutto i sopravvissuti sono spiacevolmente caratterizzati da movenze ed interazioni piuttosto legnose, tutt’altro che utili ed apprezzabili quando il gioco si fa frenetico e molto dinamico.

Evil Dead The Game, recensione: taglia la testa all’uomo

Il sistema di combattimento e le esecuzioni

Il combattimento, per quanto macchinoso possa sembrare, ha la sua buona dose di divertimento. Potremo usare armi a distanza (fucili, balestre) oppure armi corpo a corpo. Una pecca è l’assenza dell’animazione del salto, disponibile solo per scavalcare staccionate o finestre che ci farà limitare la possibilità di scappare dai nemici.

L’arma degna di nota è la famigerata Motosega di Ash Williams. Con la sua impugnatura situata all’interno della motosega, potremmo tagliare la testa al nemico o segarlo in due. Accette, mazze chiodate, chi più ne ha più ne metta. Dopo aver colpito il nemico con un attacco leggero o pesante, abbasseremo la barra della resistenza del nemico.

Potremmo effettuare un’esecuzione solo se il nemico si trova ad un livello di vita basso e senza scudo. Potremmo squarciarlo in diversi modi, decapitandolo in maniere fantasiose. Piccola richiesta personale su questa feature: più animazioni delle esecuzioni per favore!

Gli scenari caratteristici di Evil Dead

Comparto visivo DA PAURA

Evil Dead: The Game è visivamente affascinante, nonostante gli effetti e le animazioni non siano sempre del tutto convincenti. L’ambientazione è di contro realizzata con maestria, al pari dei modelli dei personaggi e del grandioso quantitativo di gore che imperversa nelle battaglie. Le prestazioni si sono mantenute poi molto valide anche ai massimi dettagli; tutti coloro che non hanno un setup di fascia alta potranno comunque fare affidamento sul DLSS per ridurre la qualità ottenendo benefici importanti sul lato delle performance.

Audio di gioco TERRIFICANTE

L’audio di gioco è terrificante davvero, con un ambientazione cupa, suoni di frasche, tuoni e pioggia incessante che vi farà immergere nel mondo di gioco…oltre al suono piacevole di un deadite affamato pronto a divorarvi! I poteri dei demoni, qualche jumpscare sulla comparsa improvvisa dei demoni condiscono un mix tra adrenalina e horror.

Evil Dead The Game, in conclusione:

Evil Dead: The Game, indipendentemente da quanto siate fan o meno del franchise horror anni 80, nato dalla mente di Sam Raimi, ha un’esperienza di gioco più che godibile, se siete amanti di squartamenti e sangue in un ambiente frenetico. Personalmente ricordo di aver goduto poco di tale filmografia (che sto recuperando mentre scrivo questa recensione!). Il titolo di Saber Interactive risulta un survival-horror cooperativo, sulla falsa riga di altri già presenti nel genere. Divertente, piuttosto equilibrato nelle varie esperienze di gioco, ma con limiti tecnici evidenti. Se siete dei fan della saga, il gioco inserirà una marcia in più, unendo la cooperazione al divertimento, con dei riferimenti che faranno venire qualche brivido tutti gli amanti di Ash e i suoi personaggi.

EVIL DEAD THE GAME |TESTATO SU PC

  • Un gameplay frenetico e avvincente
  • Molto fedele all’opera originale
  • Possibilità di single-player con missioni in singolo
  • Le classi e l’albero delle abilità garantiscono una buona dose di personalizzazione
  • Alcuni movimenti un po’ legnosi, con impossibilità di un salto se non oltre le staccionate
  • Il ruolo da demone kandariano richiede più pazienza e tecnica, che potrebbe spaventare i giocatori novelli
  • Ripetitività nello stile di gioco
  • Qualche bilanciamento sulle armi sarebbe doveroso

VOTO: 7.5