Exquisite Gucci: il ritorno a Milano e la collaborazione con Adidas

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Di Giorgia Lanciotti

Gucci è tornata a sfilare a Milano per la Fashion Week dedicata alla moda femminile. Dopo due anni di assenza, a causa della pandemia, Alessandro Michele ha presentato la collezione co-ed uomo e donna per la stagione autunno/invero 2022-23. Le aspettative erano altissime per il brand che, dal 2015, detta moda ad ogni collezione che lancia.

La collezione Exquisite Gucci

Venerdì, primo pomeriggio. Alla Gucci Hub di Milano la sfilata comincia in ritardo, rispetto all’orario annunciato. La diretta Instagram della pagina ufficiale Gucci segue tutte le celebrities che arrivano e prendono posto in una camera degli specchi deformanti. Specchi che, proprio come gli abiti, offrono innumerevoli riflessi della nostra personalità. Siamo noi a decidere cosa svelare, se la verità o un feticcio di noi stessi, dipingendo con ciò che indossiamo chi siamo e chi vogliamo diventare.

«Uso la metafora dello specchio magico per avvicinarmi al potere fantasmagorico della moda. Un potere sacro che si irradia dalla superficie dei tessuti. E lì lavoro, su questa superficie tattile, attraverso rimandi, alterazioni, scappatoie e innesti, mondi e significati giustapposti. Alterare la stabilità della percezione. Manipolazione e ingrandimento dell’esistente. Attraverso questi interventi, celebro gli abiti come veri e propri laboratori ottici: macchine magiche che possono dar vita a fiabe di metamorfosi e re-incanto». 

Alessadro Michele

Immediatamente, ci avvolge l’atmosfera anni 80 a cui Alessandro Michele ci ha abituati dalla sua prima collezione, nel 2015. Parte la musica: “To the hills (Variation one)” di Alexander Balanescu. Arriva in passerella la prima modella in tailleur doppiopetto blu dalle linee maschili. Già si sa che sarà una sfilata adrenalinica.

GuccixAdidas: ci son cascato di nuovo

Sugli stivali blu della seconda modella compaiono le tre iconiche strisce. É tutto chiaro: Gucci lo ha fatto di nuovo. Dopo The Hacker Project con Demnva Gvasalia di Balenciaga, presentato in occasione dei 100 anni della maison, arriva la collab con Adidas Originals. Active e lusso si incontrano e le contrapposte distonie di mondi e significati che tanto stanno a cuore ad Alessandro Michele, e che tanto gli riescono, prendono spazio in passerella.

C’è tutto: l’ostentazione e i riferimenti alla cultura sportiva; l’energia punk e il gusto funk; le tute che ricordavamo rosse, addosso ai Tennenbaum di Wes Anderson; i tailleur a spalle ampie e le silhouette anni 70 e 80; i blazer doppiopetto; i corsetti swimwear, i cappellini da baseball e le cuffie da piscina in versione couture. E ancora: i riferimenti alle subculture anni 80 nei baschi in ogni variante di colore; nelle cravatte sottili dei Mod inglesi; nelle cinture alte e con grandi fibbie dei punk; nei copricapo che ricordano la capigliatura di David Bowie in “Life on Mars”.

Tutto è perfettamente accordato con gli anni 80, così come le scelte musicali dei due direttori artistici della sfilata, Alessandro Michele e Steve Mackey. Gli archi lasciano spazio agli acuti in falsetto e il sottofondo cambia: “Smalltown boy” dei Bronski Beat e a seguire “Fade to grey” dei Visage: l’immersione è totale.

Exquisite make up

Tanti sono gli accessori presenti in passerella nella collezione Equisite Gucci. Così, anche il make up diventa accessorio ed estensione della propria personalità. Come spiega Thomas De Kluyver, Global Make up Consultant for Gucci Beauty, il trucco non è più qualcosa con cui, e dietro cui, nascondersi. Esso muta, invece, diventando un altro specchio del nostro io.
Dunque, anche il trucco è in corde anni 80 nel velo metallico che copre le palpebre, ma trova un perfetto connubio anche con i delicati accenti di brillantini e cristalli. Le labbra irradiano energia nei colori insoliti e le unghie sono in assoluto l’accessorio più decorativo (e decorato) che potremo indossare il prossimo inverno.

Come la più riconoscente delle persone che potete incontrare, Alessandro Michele restituisce all’urbanwear esattamente quanto gli ruba: l’ispirazione presa dalla strada. Il suo approccio al tempo stesso metropolitano e colto al lusso; la preziosità del suo talento, della sua sincerità e della sua visione sul passato e sul presente, ci hanno riportato nuovamente al centro del discorso moda, ovvero ai vestiti, perchè è di questo che si sta parlando. E non in quanto cosa frivola, ma in quanto cosa che ci riguarda.

Giorgia Lanciotti

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