F1 2020 e Coronavirus: tra paura e voglia di gare

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

F1 2020 Coronavirus – “Postponed”, posticipato, questa la parola associata ai GP di Formula 1 nel 2020. Dopo la cancellazione ufficiale del GP di Monaco, annullato l’ultima volta nel 1954, arriva anche il rinvio di quello che si pensava fosse il GP di avvio stagione, l’Azerbaijan.

F1 2020 Coronavirus – Le paure

Spaventa questa situazione, non solo per la grave emergenza sanitaria che il mondo affronta, ma anche e soprattutto per le conseguenze che porterà con sé. Primi tra tutti i piloti, in lotta tra la voglia di ricominciare e la paura dell’ignoto. La Haas sembrerebbe essere arrivata ad un bivio, scegliere o no se continuare questa avventura iniziata nel 2016; secondo i due piloti, Magnussen e Grosjean, non è così assurdo il fatto che Gene Haas stia pensando all’ipotesi di lasciare il Circus.

Forti anche le dichiarazioni del 76enne Helmut Marko a proposito del pilota Red Bull, Max Verstappen. Forse una battuta scherzosa, risultata un po’ infelice nel clima attuale; dopo aver apertamente dichiarato la sua volontà a voler correre in Australia, l’ex pilota austriaco non ha risparmiato nemmeno il pupillo olandese:

“Mi ha detto al telefono che era terrorizzato dall’essere contagiato. La cosa migliore sarebbe che venisse infettato ora; a 22 anni non è un rischio, ma almeno in seguito sarebbe immune nella sua corsa al titolo”.

F1 2020 Coronavirus – Quando si correrà?

L’inizio della stagione 2020 di Formula 1 è ancora molto incerto; dopo il rinvio del GP d’Azerbaijan, la prima data utile per l’avvio del campionato è quella prevista a Montreal il 14 giugno. Tutti in attesa dunque, monitorando l’evolversi di una situazione complicata sotto tutti gli aspetti.
Intanto Chase Carey, CEO della F1, ha rilasciato un’altra dichiarazione nella quale conferma una delineata idea sulla durata di questo campionato:

“Riconosciamo che esiste una possibilità significativa di avere ulteriori rinvii per gli eventi attualmente in programma, tuttavia noi e i nostri partner ci aspettiamo che la stagione inizi ad un certo punto quest’estate, con un calendario rivisto tra le 15-18 gare; al momento nessuno può essere certo di quando esattamente la situazione migliorerà, ma migliorerà e quando lo farà, saremo pronti per tornare a correre. Siamo tutti impegnati per dare agli appassionati una campionato nel 2020“.

f1 2020 coronavirus
Chase Carey – Photo Credit: F1 Official Twitter Account

“Come precedentemente annunciato, utilizzeremo la pausa estiva anticipata a marzo/aprile per correre durante il normale periodo di stop estivo. La fine della stagione si estenderà oltre la nostra data originale del 29 novembre, visto che la sequenza e le date effettive delle gare differiscono in modo significativo dal nostro calendario 2020 originale. Al momento non è possibile fornire un calendario più specifico […] ma prevediamo di ottenere informazioni più chiare sulla situazione in ciascuno dei nostri paesi ospitanti e sulle questioni relative ai viaggi nel prossimo mese“.

F1 2020 Coronavirus – Lo show virtuale

Motori spenti realmente ma non virtualmente; corso infatti il primo “Virtual GP” sul circuito del Bahrain la scorsa domenica. Tanto divertimento e forse poca professionalità, ma probabilmente un modo per distrarre e distrarsi dalla paura, dalla lontananza e dall’allarmismo in continua diffusione. Protagonista assoluto dell’intrattenimento virtuale è stato Lando Norris, in diretta sul canale Twitch. Virali le chiamate effettuate dal pilota McLaren per chiedere consigli sull’imminente partenza dal fondo della griglia; Sainz, Russell, Verstappen, Zack Brown e naturalmente Andrew Jarvis, le “vittime” della serata di Norris.

Un Gran Premio diverso, quasi improvvisato come fosse una semplice serata tra amici che giocano online, con tanti ex piloti e sportivi; una domenica sera spensierata, leggera in una situazione pesante, una domenica nata per gioco che potrebbe però dar vita a qualcosa di serio e professionale in un futuro nemmeno troppo lontano.

SEGUICI SU:

Articolo a cura di Chiara Zambelli