Cultura

Federico Garcìa Lorca, il poeta surrealista dal cuore gitano

Federico Garcìa Lorca nacque oggi, 5 Giugno del 1898 a Fuente Vaqueros, un comune dell’Andalusia. Egli fu un famoso poeta, autore e regista teatrale, da annoverarsi nella cosiddetta “generazione del ‘27”, un insieme di artisti che resero il primo periodo del XX secolo “Edad de Plata” ossia “età d’argento”. Tra questi, Lorca incontrò fra i tanti Dalì e Salinas a Madrid nel 1919. L’amore per la musica e la tradizione popolare trasmessi dalla mamma furono elementi di grande importanza nelle sue opere poetiche e teatrali.

Federico Garcìa Lorca, il poeta surrealista dal cuore gitano: vita e opere

“Chi cammina/ dimentica. / E chi si ferma / sogna”.

Poesia “Corrente” dal libro “I sonetti dall’amore oscuro”, Federico Garcìa Lorca

Il 1921 è l’anno in cui Lorca pubblicò il suo primo libro di versi dal titolo “Libro di poesie”. Nella sua prima produzione l’amore per l’Andalusia, la sua terra natale, si respirava tra le parole. Ne è esempio il “Poema del Cante Jondo”, scritto in questo periodo e pubblicato dieci anni più tardi. In questa opera i versi divenivano musicali poiché Lorca riuscì a fondere la poesia andalusa con la ritmicità del flamenco, tipico suono della Spagna Meridionale. Nel 1927 portò in scena il dramma “Mariana Pineda” e pubblicò la raccolta “Canzoni”.

“Guardo le stelle sul mare. / Oh, le stelle sono d’acqua, gocce d’acqua. / Guardo le stelle sul mio cuore. / Le stelle sono di aroma! Grani d’aroma. / Guardo la terra piena d’ombra”.

Poesia “Notturno” dal libro “I sonetti dell’amore oscuro”, Federico Garcìa Lorca

Nel 1928 raggiunse il successo con l’opera “Romancero Gitano”, una raccolta costituita da quattro parti di vivida sofferenza e tormento, sentimenti protagonisti della poesia andalusa. La tematica ricorrente è l’esposizione della vita, della cultura e della resistenza dei gitani sotto la tirannia di Primo de Rivera attraverso l’utilizzo di simboli. L’utilizzo del surrealismo rese Lorca uno scrittore legato alla tradizione ma con un passo nel futuro: in questa opera famosa divenne l’Ode scritta per Salvador Dalì, il pittore spagnolo celebre per le sue opere surrealiste.

L’anno successivo partì per l’America. Prima arrivò a New York e poi, in un secondo momento, di trasferì a Cuba. Durante il soggiorno nella grande mela scrisse un’opera dal titolo “Poeta a New York”, differente nello stile dalle precedenti. Più complessa nella sua composizione, essa risulta essere una polemica nei confronti della modernità posta sotto i suoi occhi, che disumanizza e clona allo stesso tempo gli esseri e le loro anime. Con questo spirito di amante delle radici fondò un teatro itinerante, “Barraca” , con lo scopo di diffondere l’identità spagnola. Tra i suoi drammi più importanti si citano: “Nozze di sangue” e “La casa di Bernarda Alba”.

La morte

Lorca, all’età di soli trentotto anni, fu fucilato dai franchisti a Granada durante la guerra civile spagnola. Il suo corpo venne buttato in un burrone vicino a Fuentegrande. Repubblicano sotto un regime dittatoriale, pagò con la vita il suo amore per la libertà. Postumi furono pubblicati: “Il poeta a New York” (1940) e “Sonetti dell’amore oscuro”. La meraviglia che portava nella vista del suo cuore rimane ancora oggi impressa nella nostra anima grazie all’eternità dei suoi versi.

“Ogni libro è un giardino. Beato colui che lo sa piantare e fortunato colui che taglia le sue rose per darle in pasto alla sua anima!”.

Federico Garcìa Lorca

Giusy Celeste

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