Due fidanzate sono state discriminate dal padrone di casa perché omosessuali. È successo a Roma. Silvia e Fiore, conviventi da mesi e alla ricerca di un nuovo appartamento, si sono imbattute in un affittante che, invece di contattarle per offrire loro affitto, si è interessato alla loro sessualità ponendo domande private e inopportune.
In cerca di un nuovo appartamento nel quartiere Ostiense, Silvia e Fiore hanno deciso di pubblicare degli annunci su alcuni gruppi Facebook dedicati agli affitti. Un uomo le ha contattate rispondendo al loro annuncio. Ma invece di fornire informazioni sul contratto, sull’appartamento, il prezzo e la disponibilità, ha iniziato a fare domande personali, relative alla loro sfera privata, in particolare sulla loro sessualità.
Ci risponde un uomo che mi scrive in privato e, riferendosi al mio annuncio, mi chiede a quante camere ero interessata. Rispondo una matrimoniale. Lui mi chiede se ci sarebbero serviti due letti singoli e rispondo di no. A questo punto la conversazione ha preso una piega che non ci è piaciuta, perché ci ha chiesto se avremmo dormito insieme. Io ho risposto sì, ma già avevo capito che non era il caso di proseguire. Infatti lui ha continuato a farmi domande personali, chiedendomi ‘Siete fidanzate tra di voi?’. Quando gli ho detto che conviviamo, mi ha chiesto ‘I vostri genitori lo sanno?.
Silvia a quel punto, gli ha chiesto quale fosse il suo scopo, perché tutto sembrava ma non che fosse realmente interessato ad un accordo con loro per un eventuale affitto. “Ma scusi, lei affitta appartamenti oppure è in cerca di qualcosa che non era stato richiesto?” Ha chiesto la ragazza. E quando il presunto affittante ha risposto: “Sì, volevo chiedere una cosa a titolo personale”, le due ragazze hanno interrotto la conversazione, la quale aveva preso una piega indiscreta. “Ma assolutamente non rientra in ciò che le è dovuto sapere. Arrivederci”.
Fidanzate discriminate: “Vogliamo mettere in guardia altre coppie omosessuali”
Le ventenni Silvia e Fiore, pugliese una e romana l’altra, hanno deciso di denunciare l’accaduto per mettere in guardia altre coppie omosessuali che potrebbero trovarsi in una situazione simile.
Vogliamo mettere in guardia le coppie omosessuali, soprattutto giovani, nel caso in cui dovessero trovarsi in una situazione come la nostra (…) Il nostro consiglio, se vi trovate in una situazione come questa è non rispondete, chiudete la conversazione e rivolgetevi a qualcun altro che non è interessato alla vostra sfera privata e non sceglie gli inquilini in basa ad essa.
Purtroppo, episodi analoghi sono molto frequenti e non tutti riescono a passarci sù. Persone più sensibili e vulnerabili, davanti a domande del genere, potrebbero sentirsi discriminate e umiliate per il loro orientamento sessuale.
Quest’uomo avrebbe potuto trovarsi davanti persone senza il nostro coraggio, inesperte. Siamo contente, perché tanti ragazzi omosessuali ne sono venuti a conoscenza e molti ci hanno raccontato cercando un affitto di casa, di essere stati a loro volta vittime di episodi discriminatori come questi.
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