Fimmg, 2 milioni di cittadini senza medico di famiglia

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Di Stefano Delle Cave

Sono 2 milioni i cittadini italiani che rischiamo di restare senza medico di base. È la denuncia della Fimmg, la Federazione italiana medici di medicina generale, che accusa alcune Regioni italiane di aver impedito ai medici di base in formazione di assumere incarichi provvisori e in sostituzione lasciando scoperti così molti studi medici, ambulatori e presidi di emergenza. Il fatto sarebbe avvenuto per un errore interpretativo della normativa vigente considerata poco chiara dalla Regioni

La denuncia della Fimmg

Fimmg, fonte politica7.it

2 milioni di cittadini italiani resteranno senza medico di famiglia. È quanto denuncia la Fimmg per cui a causa di un errore interpretativo della normativa vigente alcune Regioni hanno impedito l’assunzone di incarici di sostituzione e provvisori ai medici che seguono un corso di formazione in medicina di base. Sono rimasti scoperti migliaia di ambulatori di Continuità assistenziale e presidi di emergenza territoriale. “Stiamo assistendo ad uno scandaloso paradosso “, fa sapere la segretaria nazionale della Fimmg Formazione, dott.ssa Erika Schembri perchè “più di 5.000 medici che finora hanno garantito l’assistenza a milioni di cittadini non potranno più farlo”.

La normativa vigente e l’errata interpretazione delle Regioni

Dalla Fimmg fanno sapere che già una normativa del 2018 permetteva, a causa della carenza di medici di medicina generale, di assumere incarichi convenzionali a medici iscritti al corso di formazione di medicina generale. Una normativa che era stata integrata nel percorso formativo dei medici di medicina generale come un tirocinio pratico con un tutor, mai messo a disposizione delle Regioni, e resa valida fino al 2024. Ora, accusa la Schembri, “nonostante questa legge non faccia alcuna distinzione tra le diverse tipologie di incarico e nonostante anche il contratto nazionale ne consenta l’acquisizione, alcune Regioni hanno deciso di escludere gli incarichi provvisori e di sostituzione, ritenendo “poco chiara” la normativa” e provocando un grave danno ai cittadini.

Stefano Delle Cave

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