Fiorella Mannoia: “Personale” compie un anno

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Di Redazione Metropolitan

Fiorella Mannoia festeggia un anno dall’uscita del suo album Personale, con il quale ha dato vita a un tour che è partito da maggio 2019 e si è concluso a dicembre. E’ composto da tredici tracce e si nutre di passioni, di vita, di amore inteso nel senso più ampio del termine. Un inno alla vita e un’espressione della consapevolezza delle donne che ancora devono lottare per i propri diritti.

La nascita della passione per la fotografia costituisce il motore di quest’album. Ad ogni foto è infatti collegata una canzone. Nella vita le passioni nascono improvvise, pertanto la fotografia aggiunge un altro punto di vista. A proposito della scelta del titolo dell’album, la Mannoia afferma:

“E’ la mia visione personale del mondo, ma è anche la mia mostra personale”


La passione e la sincerità emanata da ogni nota è frutto di intense collaborazioni di Fiorella Mannoia con autori diversi, da quelli più conosciuti e collaudati come Fossati, Barbarossa, Bungaro, Cheope, Zibba, Chiodo, a quelli più giovani come Federica Abbate, Daniele Magro, Giulia Anania, Amara, Rakele, Maria Luisa De Prisco e Antonio Carluccio. Il filo rosso che li unisce è dato dall’impegno, dai diritti, dall’amore, dalla pace e dalla speranza.

Fiorella Mannoia: Imparare ad essere donna

Imparare ad essere donna scritta con Cheope, Penelope, scritta con Ivano Fossati, e Carillon scritta con Cheope e Federica Abbate rappresentano varie sfaccettature dell’essere donne. Le prime due sono molto positive, ottimiste e propositive. Carillon è una canzone molto amara perché rappresenta la donna avvolta da una spirale di violenza dalla quale non riesce ad uscire.

La presa di coscienza

Ne Il Peso del Coraggio, canzone nate da lunghe conversazioni con la giovane autrice Amara, prevale il tema della presa di coscienza, dell’impegno e della partecipazione. Ognuno deve poter dare il proprio contributo, collaborare come può e con i suoi mezzi all’interno della società.

“Ognuno ha i suoi diritti e ognuno la sua schiena per sopportare il peso di ogni scelta”

Fiorella Mannoia: l’opposizione, le carezze

Fiorella Mannoia ama sintetizzare l’album con un verso preso da L’amore al potere realizzato con Luca Barbarossa:

“Noi famo opposizione co le carezze”

La canzone, come del resto tutto l’album, è una reazione al clima di odio che si è esteso negli ultimi anni con lo sbarco dei migranti e che purtroppo si amplifica con le ansie, le paure e le ripercussioni economiche, politiche e sociali dovute alla pandemia del Covid19.

Personale, un album per i giovani

Fiorella Mannoia dimostra di padroneggiare il napoletano nel duetto coni Antonio Carluccio, classe 1980, interessante curriculum artistico, autore di Creature una canzone che parla di infanzia rubata. A proposito della sua canzone l’autore afferma:

“La canzone affronta una problematica che si sta verificando nell’ultimo decennio a Napoli, ovvero queste baby gang che si organizzano e occupano uno spazio rimasto vuoto dopo che lo Stato ha fatto un ottimo lavoro arrestando la maggior parte dei boss della camorra. Quando lo Stato compie un’azione di ordine deve sostituire quel vuoto che si è creato, perchè la malavita occupa un ruolo fondamentale in quelle zone abbandonate e con pochissimi servizi, creando attività illecite. Quando queste vengono estirpate dovrebbero essere inseriti strumenti leciti di cultura, scuole di teatro e musica, in modo da occupare le vite di queste creature. “

In Anna siamo tutti quanti, scritta insieme a Bungaro e a Rakele, Fiorella Mannoia esprime la sua fiducia nei confronti delle attuali generazioni di ventenni. Ella avverte che c’è qualche focolaio di ribellione e coltiva delle speranze.

Un album che nutre l’anima e che si riveste di universalità, sentimenti ed estrema attualità.