Fleabag è una serie originale Amazon Prime Video ideata dalla protagonista Phoebe Waller-Bridge. Composta da due stagioni per un totale di dodici episodi, la serie britannica si è aggiudicata diversi Emmy Awards nel 2019. Fleabag è una serie particolare (scopri: “Perché guardare Fleabag?”), una delle caratteristiche della protagonista sta nella sua capacità di rompere la quarta parete. Lei parla talmente tanto con il pubblico che lo spettatore diventa una parte importante della serie, soprattutto nella seconda stagione quando anche un altro personaggio si accorge di questa comunicazione. A questo proposito, l’attrice ha spiegato il motivo della scelta.

“Fleabag, con chi stai parlando?”

Phoebe Waller-Bridge è la protagonista della serie che spesso ci coinvolge nella sua vita anche solo strizzandoci l’occhio. Già dopo il primo episodio facciamo l’abitudine a questa sua particolarità e non ci stupiamo più nel vedere le scene contornate dai cocci infranti della quarta parete. Nella seconda stagione Andrew Scott interpreta il prete e, proprio come la protagonista, rimaniamo sorpresi quando lui si accorge delle interruzioni. Mentre sembra che la ragazza possa vederci, il prete non capisce cosa stia facendo e spesso le domanda la ragione di quei gesti.

Una scena da "Fleabag".
Photo credit: dal web

Una situazione del genere non si vede spesso, l’autrice ha spiegato come ha ideato le dinamiche della seconda stagione:

“Fleabag ha per tutto il tempo una relazione con la telecamera, ed è stato interessante avere qualcuno che avesse una cosa simile. Lui è il riflesso di questa cosa perché ha Dio. Lei invece viene osservata dalla telecamera per tutto il tempo e alla fine la grande domanda per lei è se possa lasciar andare o meno la telecamera. Ma anche lei è osservata tutto il tempo da Dio e deve sempre considerare anche questo. Alla fine, la domanda è la stessa, quindi credevo che fosse un buon modo per mettere a confronto i due percorsi.”
Phoebe Waller-Bridge

Per quanto riguarda il discorso generale del dialogo continuo con il pubblico, ha spiegato:

“Credo fosse simbolico per qualcosa che non so spiegare del tutto… come se ci fosse la pressione di essere osservati, oppure di non esserlo affatto, l’idea che ciò che lei faceva contasse per qualcuno. Lei si aggrappa di continuo a questo bisogno che ci sia un pubblico lì per lei, che la avvalori, ma che alla fine la lasci sola in modo che possa fare le sue esperienze da sola.”
Phoebe Waller-Bridge

Fleabag continuerà con una terza stagione?

"Fleabag".
Photo credit: dal web

La prima stagione della serie è uscita nel 2016, mentre la seconda solo nel 2019. Quest’ultima si è aggiudicata molti riconoscimenti agli Emmy Awards: miglior serie comedy, miglior attrice in una serie comedy (Phoebe Waller-Bridge), miglior regia in una serie comedy (Harry Bradbeer) e miglior sceneggiatura per una serie comedy (sempre vinto da Waller-Bridge). Oltre alle vittorie, la serie contava anche parecchie candidature. Poco tempo dopo, l’autrice ha comunicato che Fleabag 3 non si farà:

“Questa sembra essere a tutti gli effetti la maniera più bella per dire addio alla serie. Sembra che la storia sia completa… questo è il momento giusto. Concludere in bellezza. Non si può andare più in alto di così.”
Phoebe Waller-Bridge

Per i fan di Fleabag, però, le speranze di rivederla non si spengono completamente, infatti la stessa Waller-Bridge potrebbe valutare l’idea di raccontare qualcos’altro, ma almeno tra una decina d’anni:

Mi piace molto l’idea di tornare da lei – beh, da me – quando avrò 50 anni perché sento che sarà più vissuta, e solo Dio sa cosa potrà combinare! In realtà, vedere un personaggio del genere in una fase successiva della vita è eccitante, ma per adesso è abbastanza. Dobbiamo lasciarla andare.
Phoebe Waller-Bridge

Una scena dalla seconda stagione di "Fleabag".
Photo credit: dal web

A questo punto non ci resta che attendere e immaginare quali avventure potrebbe star vivendo la protagonista da quando l’abbiamo lasciata.
Nel cast della serie ci sono anche: Andrew Scott, Sian Clifford, Olivia Colman, Brett Gelman e Bill Paterson.

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