Cultura

Friedrich Hölderlin, il celebre poeta tedesco che tentò di raggiungere l’armonia della Grecia Antica

Friedrich Hölderlin, noto poeta tedesco, nasce a Lauffen am Neckar il 20 marzo 1770 e muore a Tubinga il 7 giugno 1843. Oggi in occasione dell’anniversario della sua nascita osanniamo la sua poetica e carriera. La vita di Friedrich Hölderlin è costellata da momenti difficili: l’amore clandestino per Susette e la sua prematura morte, la depressione e le crisi psichiche che lo hanno accompagnato per il resto della vita. Tuttavia il suo estro e la sua innata vocazione per la poesia lo hanno consacrato come uno dei maggiori poeti della letteratura tedesca e mondiale.

Le origini di Friedrich Hölderlin e la sua formazione

Friedrich Hölderlin Ph Credits  Wikipedia
Friedrich Hölderlin Ph Credits Wikipedia

Friedrich Hölderlin è il primo figlio di Johanna Heyn, figlia di un pastore protestante e di Heinrich Friedrich, piccolo proprietario terriero e amministratore di un convento. La maggior parte dei membri della sua famiglia sono uomini di chiesa o funzionari, motivo per cui la madre spinge Friedrich verso la carriera ecclesiastica. Dopo la morte del padre, la madre Johanna si risposa con l’amico del primo marito e si traferiscono a Nürtigen. Qui il piccolo Friedrich frequenta la scuola di latino e inizia a prendere lezioni private per entrare nella scuola per pastori evangelici. Nel 1779 anche il patrigno viene a mancare e la madre provvede alla sua educazione, dandogli un’impronta di tipo pietistica.

In questi anni si dedica allo studio della dialettica, del greco, del pianoforte e del flauto. La musica svolge un ruolo fondamentale nella sua formazione, offrendogli spunti utili per la trattazione estetico-dialettica della sua poesia. Nel 1784 entra nel seminario di Denkendorf e nel 1786 in quello di Maulbronn. Successivamente in un’epistola comunica alla madre di volersi avvicinare alla poesia e di non tollerare le rigide regole della scuola, i cui insegnamenti non condivide. La madre, tuttavia, non approva la sua scelta, perché il suo desiderio è che diventi un pastore protestante. A Maulbronn stringe una solida amicizia con Immanuel Nast e si dedica alla lettura di Klopstock, Schiller e si avvicina all’antichità classica.

I primi passi di Friedrich Hölderlin nella poesia durante gli anni della Rivoluzione francese

In questi anni Friedrich Hölderlin compone l’ode Il mio proposito, nel quale dichiara esplicitamente il suo desiderio di raggiungere la gloria poetica. Nel 1788 entra nel collegio di studi teologici Stift di Tubinga, dove studia per 2 anni filosofia e per 3 teologia. Tra i banchi fa la conoscenza dei futuri filosofi Hegel e Schelling. Insieme si dedicano alla lettura di Kant, Spinoza, Fichte e Rousseau e auspicano per la Germania una rivoluzione analoga a quella che è in atto in Francia. Insieme ai suoi 2 migliori amici Magenau e Neuffer danno vita ad una res publica literaria e si incontrano ogni giovedì per leggere poesie e bere vino. Per Friedrich Hölderlin importante è l’incontro con l’editore di un almanacco di poesie e sostenitore della rivoluzione francese Gotthold Friedrich Stäudlin, che lo invita a collaborare con lui.

Nel 1790 conclude il biennio e ottiene il titolo di Magister Philosphiae. Nel 1791 sull’almanacco di Stäudlin escono le poesie di Hölderlin: Inno alla Musa e gli Inni agli ideali dell’umanità. Due anni dopo viene pubblicato un nuovo almanacco di Stäudlin per il quale Hölderlin compone Inno alla libertà. Nello stesso anno scrive il romanzo Hyperion, la cui prima stesura purtroppo è andato persa. Questi sono anni difficili in cui la Francia è contro tutta l’Europa e i circoli giacobini trovano modo di nascere in ogni luogo. Dopo la condanna a morte del re di Francia Luigi XVI, in Germania la libertà di stampa viene limitata e allo Stift ci sono controlli continui. Hölderlin insieme a Hegel e Schelling protesta contro le restrizioni in atto.

L’adesione esclusiva alla poesia e l’amore per Susette

Tuttavia con il Regime del Terrore in Francia, il fervore iniziale di Hölderlin per la Rivoluzione si attenua. Lui considera la Rivoluzione come strumento attraverso il quale si può raggiungere una liberazione spirituale dell’umanità e il recupero dell’armonia con il prossimo e con la natura. Friedrich Hölderlin non trasformerà mai in azioni concrete i suoi ideali politici e si dedicherà solo alla poesia, verso la quale ha un amore innato. Nel 1793 si laurea in teologia e supera l’esame al concistoro di Stoccarda, ma si rifiuta di intraprende la carriera ecclesiastica. Così Hölderlin chiede a Schiller di raccomandarlo per un posto di precettore. Schiller scrive ad una sua amica che è alla ricerca di un precettore per il figlio. Hölderlin Inizia a lavorare presso i Von Kalb, che apprezzano le sue doti intellettuali, ma meno quelle pedagogiche.

Hölderlin si reca a Jena, qui incontra Schiller e ascolta le lezioni di Fichte, conosce Novalis, Herder. Continua la stesura dell’Hyperion. Nel 1795, in seguito a delle proteste studentesche, decide di andare via da Jena e tornare dalla madre. Nel 1796 inizia a lavorare come precettore nella casa del banchiere Gontard a Francoforte. Questo è il periodo più felice e florido per Hölderlin, perché si innamora della moglie del banchiere Susette ed è ricambiato. Lei rappresenta il simbolo della serenità e della bellezza greca e diviene la protagonista del suo romanzo Diotima. Con l’avvicinarsi dell’armata francese insieme alla famiglia Gontard si trasferisce a Kassel. Nel 1797 esce il primo volume dell’Hyperion, apprezzato da molti intellettuali.

I vari trasferimenti

L’avvicinamento tra Hölderlin e Susette inizia a destare i sospetti del marito, motivo per cui il poeta decide di trasferirsi ad Homburg, pur continuando a vedere di nascosto Susette e mantenendo una corrispondenza costante. In questo periodo compone la tragedia La morte di Empedocle, non portata a termine, e brevi liriche come Un tempo e adesso. Nel 1799 vengono pubblicate varie odi e il secondo volume dell’Hyperion. Hölderlin, avvilito e ipocondriaco, vive un periodo molto difficile economicamente. Nel 1800 va a vivere a Stoccarda presso l’abitazione di Christian Landauer per dedicarsi in serenità all’attività di poeta. Qui compone la famosa ode l’Archipelagus e Il viandante.

Il bisogno di guadagnare lo spinge ad accettare un lavoro di precettore in Svizzera, dove incantato dal paesaggio alpino compone l’ode Cantata tra le Alpi. Scrive l’ode Festa della pace in occasione della pace di Lunéville siglata nel 1801. Abbandona il suo lavoro e torna presso la sua casa materna. La depressione di Hölderlin si aggrava e vive un periodo molto buio. Nel 1802 accetta un lavoro di precettore a Bordeaux.

Le crisi psichiche di Friedrich Hölderlin

Hölderlin abbandona all’improvviso Bordeaux, probabilmente perché sconvolto della notizia dell’aggravarsi delle condizioni di salute di Susette, che muore poco dopo. Parte a piedi e arriva a Stoccarda dove appare dimagrito e molto turbato psicologicamente con atteggiamenti esteriori da folle. Quando Shelling lo rivede nel 1803 è molto preoccupato per le sue condizioni. Nel 1804 pubblica con l’editore Wilmans le sue traduzioni delle 2 tragedie di Sofocle l’Antigone e l’Edipo, che non vengono affatto prese in considerazione negli ambienti letterari. Pubblica i Canti della Patria, nei quali esplicita il concetto di Patria inteso come la somma della totale trasformazione utopica dell’essere umano e della società dopo che le catene del dispotismo si sono distrutte attraverso una rivoluzione pacifica.

Gli ultimi difficili anni

Nel 1804 parte con l’amico Sinclair e inizia a lavorare come bibliotecario di corte ad Homburg. Hölderlin, costretto a testimoniare durante il processo di accusa per truffa a carico dell’amico Sinclair, assume comportamenti violenti e le sue condizioni mentali peggiorano sempre più. Nonostante ciò continua a fare poesia e a tradurre le odi di Pindaro. Nel 1807 viene ricoverato in una clinica psichiatrica, dove non migliora. Solo in seguito si scoprirà che fosse affetto da schizofrenia di tipo catatonico. Hölderlin, dichiarato incurabile, trascorre il resto della sua vita presso la casa del falegname Zimmer.

Qui continua a scrivere e a dedicarsi alla musica. Compone varie poesia: Il Reno, Patmos e Rimembranza. Firma le sue opere con vari pseudonimi come Salvator Rosa, Scarivari o Scardanelli apponendovi date inventate. In un saggio del 1843 Gustav Schwab definisce Hölderlin come uno dei più importanti poeti tedeschi. Nello stesso anno Hölderlin scrive la sua ultima poesia La veduta. Muore poco dopo per una pomomite.

La poetica

Il focus centrale della poesia di Hölderlin è il mito della Grecia Antica trattato attraverso il filtro dell’inquietudine romantica. Il poeta vede il mondo classico come simbolo di armonia e perfezione. Una tale situazione idilliaca è vista come impossibile da raggiungere nel presente. Affronta la tematica della natura, come forza motrice in grado di avvicinare lo spirito dell’uomo alla realtà esterna. Tenta di entrare in contatto con il divino e spiritualizzare gli oggetti. Negli ultimi anni della sua attività poetica Hölderlin tenta di armonizzare la cultura classica attraverso i paradigmi cristiani e le sue radici culturali evocando i più noti miti greci.

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Elisa Adamo

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