Giorgione, il pittore delle allegorie che si ispirava a Leonardo

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Di Redazione Metropolitan

Giorgione, è considerato uno dei più importanti pittori del XV secolo e tra i padri fondatori della pittura veneziana. Morto in giovane età, ci sono pochi dipinti di chiara attribuzione, spesso dal significato incerto. Oggi ricorre l’anniversario della prematura morte di questa grande mente del mondo dell’arte.

Giorgione, la vita misteriosa del pittore

Tre filosofi, 1508-1509
Tre filosofi, 1508-1509

Giorgione, all’anagrafe Giorgio Barbatelli da Castelfranco, nasce nel 1477Castelfranco Veneto. Della sua vita non si sa molto. Sappiamo che la sua carriera non durò più di quindici anni e che a lui possono essere attribuite con certezza massimo sei, sette opere. Giorgio Vasari, il grande storico dell’arte, disse di lui che era un uomo affascinante, dotato di una geniale personalità e attento alle mode del tempo. 

La Tempesta, 1502-1503
La Tempesta, 1502-1503

Si sa che da giovanissimo si trasferisce a Venezia, per lavorare nella bottega di Giovanni Bellini, uno dei più importanti esponenti del Rinascimento italiano. Nonostante nei primi anni di attività Giorgione si dedica alla realizzazione di soggetti sacri. Negli anni della maturità artistica il pittore si concentra invece per lo più sulla realizzazione di opere su commissione per una ristretta cerchia di intellettuali veneziani. Per questo motivo, molte delle sue opere sono ricche di dettagli con un significato simbolico spesso di difficile interpretazione. Nel XVI secolo un’epidemia di peste attraversa l’Europa. Ed ecco come muore nel 1519 a soli 33 anni.

Collega di Tiziano, ispirato da Leonardo

ragazzo con la freccia
ragazzo con la freccia

Giorgione raggiunge la fama come pittore di grandi affreschi su parete o soffitti, il suo personale stile pittorico viene evidenziato però soprattutto in immagini, relativamente piccole, dipinte per se stesso nel suo studio. La maggior parte dei suoi soggetti sono ispirati alla mitologia ed alla letteratura laica, ma il paesaggio ha sempre un ruolo importante nelle sue opere. Il pittore amava in particolare rappresentare le tempeste, i tramonti e gli altri fenomeni naturali. Tuttavia era apprezzato, nella cerchia dei patrizi veneziani, anche come pittore di ritratti, nei quali il soggetto veniva rappresentato in fantasiose vesti mitologiche.

Giorgione, La Venere Dormiente
Giorgione, La Venere Dormiente

È considerato uno degli artisti più importanti del Rinascimento italiano. Il suo merito è quello di aver indirizzato la pittura veneziana verso la modernità, rinnovandola soprattutto dal punto di vista del colore. Spesso i suoi lavori, almeno quelli che portano la sua firma e quindi di certa attribuzione, sono stati paragonati a quelli di Leonardo. Il gioco di luci ed ombre che spesso troviamo nelle opere di Giorgione sembrano essere esplicitamente influenzate dai lavori di Leonardo. Un altro artista, suo contemporaneo, a cui spesso è associato il nome di Giorgione, è Tiziano. Giorgione e Tiziano hanno lavorato insieme a varie opere, ma l’unico affresco eseguito certamente dai due al Fondaco dei Tedeschi, a Venezia, è andato distrutto. Lo stile è talmente simile che spesso i critici si sono scontrati circa l’attribuzione di alcune opere. Una fra tutti è “La Venere Dormiente”.

“Le Tre età dell’Uomo”

Le “Tre età dell’uomo” è un dipinto a olio su tavola di Giorgione, databile al 1500-1501 circa e custodito nella Galleria Palatina a Firenze. Nella scena sono presenti tre personaggi, di età diversa, su fondo scuro. Il giovane al centro legge un foglio, l’adulto alla sua sinistra indica il foglio con lo spartito e parla al giovane. Il vecchio invece, ha uno sguardo malinconico e si rivolge fuori dal quadro a coinvolgere lo spettatore.

Giorgione, Le tre età dell’Uomo

La prospettiva viene data solamente dal sovrapporsi dei tre uomini, aiutata anche dal colore delle loro vesti che partono da un rosso acceso, verso lo spettatore, per arrivare al verde scuro. Nei quadri di Giorgione c’è sempre un elemento allegorico che in qualche modo fa da “sfondo” alla scena. In questo caso è la musica.

Una delle ipotesi più accreditata circa il significato di questa straordinaria opera misteriosa è che presumibilmente si tratta della stessa persona, rappresentata in tre momenti della sua vita. Il soggetto del dipinto però è tutt’altro che chiaro. Il titolo con cui oggi è più noto gli è stato attribuito nel 600. Altre ipotesi si sono succedute poi nel tempo. Una di queste parla di una presunta “Lezione di canto” o della “Educazione del giovane Marco Aurelio”.

Particolare de "le tre età dell'uomo"
Particolare de “le tre età dell’uomo”

Il soggetto del quadro è ancora però molto dibattuto. Il ragazzo al centro è intento a leggere uno spartito che l’uomo sulla destra gli indica. Tutti i dipinti di Giorgione nascondono un secondo livello di significato, spesso oscuro. Questa scena è probabilmente un’allegoria e un’intima riflessione da interpretare come la rappresentazione dello scorrere dell’esistenza, in cui è importante passare il testimone alle generazioni future prima che sia troppo tardi, come conferma lo sguardo malinconico del vecchio che attira l’attenzione di chi guarda.

Ilaria Festa

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