Giovanni Fattori, la storia del grande pittore della vita quotidiana

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Il 6 settembre 1825 nacque il pittore italiano Giovanni Fattori, uno dei più autorevoli esponenti del movimento tutto italiano dei Macchiaioli. Il Fattori era sicuramente, all’epoca, uno dei più importanti pittori italiani, e questo è testimoniato dai numerosi riconoscimenti ricevuti. Il culmine della sua carriera arrivò con la sua partecipazione alla Biennale di Venezia, in cui il segretario lo annunciò dicendo: ”papà Fattori, vera anima di vero artista”.

La vita di Giovanni Fattori

“Campo Italiano alla battaglia di Magenta” Giovanni Fattori 1862. Photo credtis: Wikipedia.org
“Campo Italiano alla battaglia di Magenta” Giovanni Fattori 1862. Photo credtis: Wikipedia.org

Giovanni Fattori nacque a Livorno il 6 settembre 1825, da una famiglia di artigiani e ben presto iniziò a nascere la sua passione per il disegno e per l’arte. Anche se in quel periodo la famiglia Fattori si trovava in difficoltà economiche, assecondarono la passione del figlio e lo affidarono a  alla scuola privata di Giuseppe Baldini, il migliore e «unico» artista della città. Il Bandini non fu un insegnante bravo per il giovane Fattori e nel 1846 decise di trasferirsi a Firenze frequentando l’Accademia di Firenze, sotto Giuseppe Bezzuoli.

Tra il 1848 e il 1849, incendiato dal sentimento rivoluzionario, si arruolò come fattorino del partito d’Azione e girò per la Toscana distribuendo volantini contro l’occupazione austriaca. Non riuscì mai ad arruolarsi a causa dell’opposizione dei genitori.

Al termine delle guerre risorgimentali, il Fattori iniziò a frequentare assiduamente il famoso ”Caffè Michelangelo”, luogo in cui nacque il movimento dei Macchiaioli. La sua vita artistica diventa sempre più intensa e iniziano ad arrivare i primi riconoscimenti. Nel 1861 partecipa ad un concorso nazionale e vince il primo premio con la famosa opera “Campo Italiano alla battaglia di Magenta”.

Il quadro ottenne un grandissimo successo, si recò personalmente sul campo di Magenta, in Lombardia, per la realizzazione. Questo diventa uno dei temi preferiti dall’artista insieme al tema del paesaggio agrario.

Nel 1875 Fattori va a Parigi dove ammira i capolavori degli impressionisti che però non influenzeranno la sua arte. E’ bene ricordare che i macchiaioli riprenderanno, in parte le modalità di esecuzione degli impressionisti: come la realizzazione dell’opera dal vero e l’accostamento di colori puri.

Nel 1886 ottenne la cattedra di paesaggio all’Accademia di Firenze, ormai la sua carriera collaudata.  Il Fattori morì a Firenze il 30 agosto 1908.

Lo stile del Fattori

''Terreno paludoso'' Giovanni Fattori 1894. Photo Credits: Wikipedia.org
 ”Terreno paludoso” Giovanni Fattori 1894. Photo Credits: Wikipedia.org

I dipinti di Fattori trattano gli aspetti più terreni e quotidiani della realtà. Facendo ciò trasmette diverse disposizioni d’animo. I suoi quadri possono rappresentare un grande coinvolgimento di dolore e altre volte prevale un intento polemico, ironico o descrittivo. Questa riflessione sulla quotidianità venne condotta con grande autenticità morale, in pieno accordo con la poetica macchiaiola, animata da un pungente verismo pittorico. Lo stesso Fattori disse:

Quando all’arte si leva il verismo che resta? Il verismo porta lo studio accurato della Società presente, il verismo mostra le piaghe da cui è afflitta, il verismo manderà alla posterità i nostri costumi e le nostre abitudini.

Federica Tocco

Seguici su Google News