Giulia Scaffidi, la ragazza che sognava di fare la modella vittima dell’anoressia

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Di Redazione Metropolitan

Giulia Scaffidi è morta il 25 novembre vittima dall’anoressia. Un’altra ragazza che inseguiva canoni di bellezza distorti. Giulia voleva diventare modella e seguiva i modelli dettati dai social network, come affermato dal fratello Tony. Era arrivata a pesare 26 kg e si è spenta al reparto di pediatria di Lodi.

La ragazza era già stata ricoverata per problemi fisici gravi, ma sembrava che fosse sulla via della guarigione. Negli ultimi mesi, però, aveva smesso completamente di mangiare e beveva solo acqua bollente. Le sue condizioni si sono aggravate e dopo un giorno, la ragazza è deceduta.

Giulia Scaffidi morta il 25 novembre per anoressia: alla ricerca della perfezione

Fin troppe ragazze cercano di adeguarsi a modelli fittizi seguiti sui social network. Sono modelli sbagliati che portano inevitabilmente a disturbi alimentari, oltre che psicologici. L’immagine riflessa nello specchio non è uguale a quella che c’è nella mente. I giudizi dei coetanei che distruggono l’autostima delle persone più fragili. Da qui, la continua ricerca di una perfezione alla quale non si giungerà mai.

Accettarsi per come si è, lasciare al vento i giudizi negativi: questo sarebbe il passo per la guarigione. Quando si ha a che fare con disturbi dell’alimentazione, prima di tutto sarebbero da ricercare problemi psicologici profondi, cause nascoste che portano ad una vera e propria autodistruzione. Il risultato della bilancia è solo un numero. La bellezza è ben altro, va oltre a numeri e giudizi. Il vero traguardo è avere autostima e vedersi belle per come si è, con pregi e difetti. In una parola: uniche.

Lara Vanni

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