Rickie Fowler, Ian Poulter, Bubba Watson: campioni che ci hanno abituato a vestirsi con outfit singolari su un campo da golf. Ci sono però altre figure che hanno regalato delle gioie agli occhi di tutti… purtroppo.
Gli outfit sul campo da golf di Ryo Ishikawa
Vinci il primo torneo sul Japan Golf Tour a 15 anni nel 2007, sei un predestinato che arriva nei top 30 di tutti i Major in giovanissima età, ma il pegno della precocità si paga sempre. Se si guardano adesso gli outfit di Ryo Ishikawa sembrano abbastanza ordinari, ma agli inizi della carriera la sobrietà non era nella sua sacca. Completo semi-elegante rosso, dolcevita bianco di due misure inferiore alla sua, occhiali in tinta (di dubbio gusto) così come il cappello al contrario. Chapeau, in tutti i sensi.
Ryan Moore
Puoi essere Ryan Moore e aver vinto cinque volte sul PGA Tour, ma quando Arnold Palmer ti suggerisce qualcosa è meglio ascoltarlo… se poi si parla di golf, il silenzio reverenziale è l’unica risposta accettabile. Avrà pensato in questo modo Ryan quando gli è stato chiesto di diventare il testimonial di “Arnie”, casa di moda per golfisti creata da Arnold Palmer e figlia. Il risultato è stato un hipster sul PGA Tour: movimenti fluidi sotto ad un gilet, con annessa cravatta, e barba curata.
“Puoi non essere bravo a golf, ma puoi essere di bell’aspetto mentre lo fai”. Con un motto del genere Ryan Moore, forse, ha fatto bene a cambiare outfit.
John Daly
Già presente nelle più bizzarre classifiche, John Daly entra di prepotenza anche in questa élite. Il giocatore dal backswing estremo e dal peso non troppo leggero sfoggia anche outfit degni della sua personalità. Sarebbe necessaria una gallery personalizzata per il vincitore dell’Open e PGA Championship, ma quest’immagine dovrebbe placare ogni curiosità.
Shingo Katayama
Samurai o cowboy? Forse Shingo Katayama è un po’ tutti e due. Il giapponese ha vinto 31 tornei sul Japan Golf Pro Tour, arrivando inoltre quarto al Masters ed al PGA Championship. Vestiti spesso sgargianti e l’immancabile cappello da rodeo gli hanno portato fortuna sul Tour asiatico. Dalle foto si può notare come, una volta finita la sua carriera, abbia già il posto assicurato ad Hollywood.
Jimmy Demaret ha rivoluzionato gli outfit nel golf
Jimmy è un pilastro della storia del golf, tre Masters in bacheca e 31 trofei totali per una carriera di 22 anni sul PGA Tour. Non solamente un giocatore sublime ma anche innovatore di stile: lui è l’emblema del passaggio da un golf “ingessato” ad uno più casual. Il numero immenso di cappelli stravaganti e indumenti colorati gli sono valsi il soprannome “The Wardrobe” (il guardaroba). Si è anche guadagnato, e non per gli outfit, la ventesima posizione tra i migliori golfisti di sempre.
Brian Barnes
Fumo, sveglia alle 6 della mattina a bere del brandy, con poco caffè, e birra durante i giri meno impegnativi. Brian Barnes con queste premesse ha vinto 9 volte sullo European Tour ma, soprattutto, ha battuto due volte nello stesso giorno Jack Nicklaus alla Ryder Cup 1975. Ferri tirati in pantaloncini corti e l’impresa contro il più grande di sempre, aspettando a stringergli la mano per togliersi la pipa di bocca.
Payne Stewart
Ultima posizione in ricordo di uno stilista del golf moderno che faceva rivivere il vecchio, rendendolo antico. Una patina di ruggine ma senza polvere sugli outfit di Payne Stewart, scomparso in un volo aereo quattro mesi dopo il suo terzo Major. Non tutti i suoi outfit sono stati perfetti ma l’abbinamento più riuscito è impresso su pellicola e nel bronzo, grazie ad una statua, sul campo di Pinehurst.
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