Gustave Courbet, chi era il giornalista della pittura

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Di Giusy Celeste

Il 31 Dicembre 1877 morì Jean Désiré Gustave Courbet, uno dei più noti pittori francesi. Egli può essere considerato il massimo esponente del realismo; si dice che egli stesso abbia coniato il termine “realismo”. Tra le tematiche da lui trattate, oltre che normali rappresentazioni paesaggistiche e umane, spiccano le problematiche sociali tipiche della sua epoca storica.

Gustave Courbet, il giornalista della pittura: biografia

“La pittura è un’arte essenzialmente concreta e può consistere soltanto nella rappresentazione delle cose reali ed esistenti”.

Gustave Courbet

Courbet nacque il 10 Giugno 1819 ad Ornans, un villaggio posto geograficamente vicino alla Svizzera. Suo padre era un proprietario terriero, la sua era una famiglia felice ed amorevole. Egli crebbe nella natura, tra paesaggi bucolici ed incantati. Con suo cugino studiò al piccolo seminario di Ornans dove iniziò a disegnare. Nel 1837 studiò al Collège Royale a Besancon; qui fu allievo di pittura da Flajoulot (allievo a sua volta di Jacques-Louis David). Dopo due anni Gustave si trasferì a Parigi dove era solito passare le giornate al Louvre, ad ammirare i capolavori dell’arte. In questo periodo fece amicizia con Proudhon, Baudelaire e Champfleury.

Il pittore era molto legato alle sue origini, era fiero di venire dalla campagna: ogni estate era solito tornare ad Ornans, il luogo delle sue radici. Nella capitale egli propose le sue opere alla giuria del Salon, opere dedite all’amore per la natura che furono respinte. Dovette aspettare fino al 1848, quando il dipinto dal titolo “Uomo con il cane nero” fu accettato. Negli anni seguenti furono accettate molte altre sue opere. Dal 1850 viaggiò molto: Belgio, Olanda, Germania. Fu durante questi viaggi che iniziò a portare su tela le problematiche che vedeva sotto i suoi occhi cercando di essere il più veritiero possibile, come fosse un giornalista della pittura.

Ultimi anni

Nel 1855 la capitale francese fu il luogo della Esposizione Universale. Courbet avrebbe voluto rappresentare la Francia ma fu rifiutato, così organizzò una sua mostra personale dal nome “Pavillon di Réalisme” in opposizione alla struttura tradizionale che lo aveva respinto. Anche se ricevette molte critiche, in realtà dimostrò di aver vinto nel tempo. Il suo genio e la sua veridicità affascinarono e continuano ad affascinare ancora oggi. 

Giusy Celeste