Hamdi Dridi: l’hip hop degli operai

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Di Redazione Metropolitan

Hamdi Dridi, ballerino e coreografo tunisino porta sulla scene del REF 2019 il suo capolavoro I listen (you) see dedicato al padre operaio.

Chi è Hamdi Dridi

Egli nasce a Tunisi e si avvicina da subito all’hip hop. In seguito continua a danzare esplorando nuovi stili ed entrando nella compagnia di danza Sybel Ballet Theatre Company. Successivamente continua la sua formazione con la Compagnie Maguy Marin e con il CNDC – Angers.

Hamdi Dridi in I listen(you) see
Hamdi Dridi in I listen (you) see – Photo Credit: romaeuropa.net

In molti suoi lavori si nota il connubio tra arte visiva, danza e movimenti legati al lavoro. L’intreccio di queste componenti mira alla creazione di una sensibilità sociale sulla tematica del lavoro operaio, tematica da cui l’artista è particolarmente toccato dal momento che il padre svolgeva questa professione prima di morire nel 2014. Ecco perché il ballerino dedica a lui il suo primo assolo I listen (you) see.

I listen (you) see

L’opera inizia con un assolo di Hamdi Dridi che esprime la sofferenza e la fatica del lavoro operaio. Ben presto a lui si uniscono altre figure che inscenano una vera e propria giornata di lavoro con tanto di uniformi e attrezzi. Parte della musica consiste esclusivamente in battiti che scandiscono i movimenti degli operai che si fondono con l’hip hop e con atmosfere pop rock. La danza diventa un insieme di lavoro e arte che trasforma il dolore fisico e psicologico in poesia.

Una scena tratta dall’opera – Video Credit: Vimeo

Ciò che vuole l’artista è ricordare e rivivere suo padre attraverso i movimenti che lo stesso attuava nella sua vita di operaio. In questo modo Dridi gli dedica l’opera e lo commemora.

“Ballo un dolore con calma, trasformando un tumore in un poema” – Hamdi Dridi

I listen (you) see va in scena dal 9 all’11 ottobre per il REF 2019, non perdetevelo!

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