Hellas Verona: la rinascita è targata Igor Tudor, ma il calendario è duro

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Di Marco Scalas

L’arrivo di Eusebio di Francesco sulla panchina dell‘Hellas Verona quest’estate aveva spaccato in due la tifoseria degli scaligeri. Le ultime due avventure nefaste del tecnico abruzzese, sulle panchine di Sampdoria e Cagliari, avevano infatti fatto storcere il naso a una buona fetta della tifoseria. L’inizio di stagione in Serie A era stato discreto dal punto di vista delle prestazioni ma povero nei risultati. Le prime due uscite, contro Sassuolo e Inter avevano mostrato un Verona combattivo, nonostante gli evidenti limiti tecnici e la precaria fase difensiva.

Con la cessione di Zaccagni alla Lazio, però, gli scricchiolii si sono trasformati in una vera e propria crepa e la terza sconfitta consecutiva, contro il Bologna, è costata di fatto la panchina al tecnico ex Roma. Di Francesco ha salutato così sul nascere la sua avventura veronese, silurato anche preventivamente dalla dirigenza, per evitare il ripetersi delle situazioni vissute da Cagliari e Sampdoria col tecnico in panchina.

L’arrivo di Tudor e la svolta immediata

Al posto di Di Francesco la dirigenza dei gialloblu opta per Igor Tudor, ex difensore della Juventus e sergente di ferro in grado di risollevare una squadra abbattuta dai risultati negativi e gli zero punti in classifica. Il primo banco di prova per l’allenatore croato è proibitivo: arriva al Bentegodi la Roma di Mourinho, lanciata in classifica a punteggio pieno. L’allenatore ex Udinese dimostra da subito di entrare nella testa dei suoi, in un modo che il tecnico abruzzese non era mai riuscito a fare. La prova dei gialloblù contro i capitolini ha tutto: grinta, cuore, bel gioco: tutti gli ingredienti che erano latitati nelle prime 3 partite. La prestazione è da applausi e con una rimonta spettacolare arrivano i primi 3 punti per la banda gialloblu.

Da lì in poi inizia un altro campionato per i veneti, che prima ottengono due pareggi contro Salernitana e Genoa, in due partite sostanzialmente dominate dagli uomini di Tudor e poi colgono una netta vittoria, travolgendo il malcapitato Spezia per 4-0, mettendo in luce un gioco corale che ha ricordato il precedente Verona di Juric. 8 punti in 4 partite per Tudor, che con semplici ma efficaci mosse ha firmato la rinascita del Verona. Gli scaligeri stazionano ora a metà classifica, in attesa di mostrare tutto il proprio potenziale inespresso e di capire le vere ambizioni della squadra.

Hellas Verona, il calendario non sorride: dove possono arrivare gli uomini di Tudor?

Alla ripresa del campionato ci sarà un vero e proprio tour de force ad attendere il Verona. Milan, Lazio, Juve e Napoli sono un banco di prova durissimo per gli scaligeri, che dovranno ora tirare fuori tutte le proprie qualità per non uscire con le ossa rotte da questo proibitivo mini ciclo. Nel mezzo la partita con l’Udinese, match assolutamente da non sbagliare per tenere a distanza la zona calda della classifica. Pesano sotto quest’ottica i due pareggi contro Salernitana e Genoa, dove i gialloblù hanno dominato per buona parte del match, ma sono stati punti da brutti errori difensivi.

Niente fieno in cascina quindi per i ragazzi di Tudor, che saranno ora indirettamente giudici per quel che riguarda le zone alte della classifica. Per capire il reale valore di questo Verona si dovrà attendere per lo meno al giro di boa, ma la sensazione è che con Tudor alla guida la squadra abbia trovato la fiducia necessaria per navigare stabilmente a metà della classifica.

MARCO SCALAS

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Credit foto: pagina Facebook Hellas Verona FC