I giorni della merla: viaggio nella leggenda popolare

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Di Andrea Mari

Sentiamo parlare almeno una volta l’anno dei famigerati “Giorni della merla” senza conoscere la vera storia delle ore più fredde dei dodici mesi. Perché vengono chiamati in questo modo? Esiste un collegamento scientifico? Oggi vi traghetteremo in questa leggenda: munitevi di sciarpa e cappello, farà freddo!

L’essere umano vive di tradizioni popolari tramandate da generazione in generazione. I nostri avi hanno istruito con la saggezza popolare i nostri nonni che, a loro volta, hanno erudito i figli fino ad arrivare all’ultima generazione che alberga sulla Terra. Possiamo dire, senza troppi problemi, che i proverbi o le leggende influenzino parte della nostra vita. Le tradizioni popolari, lo sappiamo, vanno sempre “prese con le pinze” ma a volte ci azzeccano. Oggi vi porteremo nella leggenda che a cadenza annuale torna a farci visita, come l’inverno. Parliamo, ovviamente, dei celeberrimi “Giorni della merla“. Sono davvero le ore più fredde dell’anno?

Dove nasce questo detto? Andiamo con ordine. Sfatiamo immediatamente un mito radicato: non esistono conferme scientifiche sul primo punto di domanda. Gli ultimi tre giorni di gennaio (oppure 30-31 gennaio e 1 febbraio) non detengono spesso il titolo di “giorni più rigidi dell’anno”. Allora perché vengono indicati ingiustamente con un appellativo poco veritiero? La “colpa” è della leggenda che aleggia su questo trittico di dì. Non conoscete la storia che ha dato i natali a questa ricorrenza? Tranquilli, ora ve la racconteremo…

Giorni della merla
Un suggestivo paesaggio invernale (web)

La leggenda della merla

La leggenda, spesso riadattata per i bambini, desta certamente interesse. La curiosità è molto importante e noi di Metropolitan Magazine Italia vogliamo adempiere al nostro ruolo di comunicatori raccontandovi questa storia. Molto tempo fa, una merla si vantava di avere delle belle piume bianche, candide come la neve. Poiché il tanto temuto freddo del primo mese dell’anno non si era ancora fatto vivo, il volatile iniziò a prendersi gioco di Gennaio pavoneggiandosi eccessivamente.

Il mese si arrabbiò moltissimo e prese, spinto dall’ira, un’incredibile decisione: chiese in prestito tre giorni al vicino Febbraio (all’epoca gennaio durava 28 giorni) per abbattere sulla Terra tutto il suo rancore. Rabbia sotto forma di gelo e neve. Con l’arrivo della bufera, la merla cercò riparo in un caminetto. Alla fine riuscì a salvarsi dal rigido e arrabbiatissimo mese di Gennaio, ma le sue piume diventarono nere per colpa della fuliggine. Da quel giorno, nessun merlo ebbe più le piume bianche.

Giorni della merla
Merlo nella neve (Credit: Quotidiano.net)

Il cannone e la Primavera

La leggenda della merla, però, non è l’unica storia che gravita attorno a questi tre giorni. Esistono, infatti, altre due credenze popolari molto radicate nel nostro Paese. Sebastiano Pauli nella seconda metà del Settecento narrava che un cannone , rinominato la “Merla“, dovesse oltrepassare il fiume Po. La macchina bellica, però, era mastodontica e per trainarlo sulla sponda opposta, gli uomini dovettero attendere che l’impetuoso fiume fosse ricoperto da una spessa lastra di ghiaccio.

Tutto questo quando? Negli ultimi giorni di gennaio. E sei i “giorni della merla” sono riusciti nell’impresa di ghiacciare un corso d’acqua così grande come il Po, significa che le temperatura dovevano essere davvero rigide! Un’altra credenza popolare collega, infine, le ultime ore di gennaio con la Primavera: se i “giorni della merla” sono freddi, si dice che la primavera sarà bella; se invece sono caldi, la primavera arriverà in ritardo.

Giorni della merla
Il cannone nella neve (Credit: Vitadamamma)

Vi lasciamo con un famoso proverbio: Per la santa Candelora se nevica o se plora dell’inverno siamo fora.” Antico detto popolare legato alle stagioni riferito al rituale della Candelora, introdotto dal patriarca di Roma Gelasio intorno all’anno 474 d.C., in sostituzione della cerimonia pagana dei Lupercali, dalla quale ha assunto qualche ispirazione procedurale. In diverse culture, la Candelora (il rito di benedizione delle candele da portare in processione) si festeggia il 2 febbraio, quando i “giorni della merla” sono ormai terminati.

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