MotoGP 2020, un pazzo Mondiale da record

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Di Redazione Metropolitan

MotoGP Mondiale 2020 Joan Mir
Joan Mir riporta la Suzuki in cima alla classifica del Mondiale MotoGP dopo 20 anni. I traguardi di questo pazzo Mondiale 2020 non sono però ancora finiti. – Photo Credit: pagina web ufficiale MotoGP.com

Il Mondiale 2020 punta a battere tutti i record, mentre la pazza corsa al titolo MotoGP è più incerta che mai. In un anno segnato dall’infortunio di Marc Marquez nel primo GP della stagione e dall’emergenza sanitaria, sempre più stringente, la MotoGP si prepara ad affrontare le ultime 4 tappe del Mondiale 2020. In uno scenario incerto e altamente competitivo, nessuno è riuscito imporsi nella corsa al titolo iridato. Ad oggi, infatti, 8 piloti hanno vinto almeno una gara, mentre 15 diversi campioni sono saliti sul podio della classe regina. Un record che può essere ancora stracciato da qui alla fine di questo pazzo Mondiale 2020.

MotoGP, 8 vincitori in 10 gare

Per la prima volta nella storia della MotoGP, nelle prime 10 gare, abbiamo visto 8 piloti diversi tagliare per primi il traguardo. L’ultimo a festeggiare è Alex Rins vincitore del GP di Aragon. Prima di lui: Fabio QuartararoBrad BinderAndrea DoviziosoMiguel OliveiraFranco MorbidelliMaverick ViñalesDanilo Petrucci. Per ritrovare una cifra simile bisogna tornare al 2016, quando 9 piloti si alternarono durante i 18 GP stagionali segando un nuovo record, o allo storico Mondiale del 2000. É proprio alle porte del nuovo millennio che i piloti della 500cc regalarono al pubblico un Mondiale altamente competitivo. Anche in quell’occasione furono otto i piloti ad alternarsi la vittoria fino a quando Kenny Roberts venne incoronato campione davanti a un giovane Valentino Rossi.

I numeri da capogiro della stagione 2020 non finiscono qui però. Oltre ai vincitori, infatti, 15 piloti diversi si sono alternati sui gradini inferiori del podio durante questo Mondiale. Sebbene questa cifra sia un nuovo record per l’odierna MotoGP, nella storia del Motomondiale il primato resta alla stagione 1976. Sempre in sella alle 500cc, furono in 18 a scambiarsi la posizione sui gradoni. Con ancora quattro Gran Premi da disputare e un ambiente altamente competitivo, però, entrambi i primati (quello del 2016 e del ’76) iniziano a vacillare, mentre il Mondiale 2020 si prepara a scrivere una nuova pagina nella storia della MotoGP.

Kenny Roberts MotoGP
Con quattro vittorie e cinque podi Kenny Roberts vince il Mondiale 500cc del 2000. In un anno estremamente competitivo il pilota Suzuki guadagna il suo primo titolo iridato nella top class davanti al giovane rookie Valentino Rossi – Photo Credit: pagina Facebook ufficiale MotoGP

Il mondiale più pazzo di sempre, Suzuki in testa dopo 20 anni

Con 8 diversi vincitori, 4 pretendenti al titolo e 4 Gran Premi da disputare, il Mondiale 2020 della MotoGP passa alla storia come il più pazzo di sempre. L’incertezza e la competitività regnano ormai sovrane. Più volte, infatti, le gerarchie si sono ribaltate portando i piloti a vincere per poi, nel weekend successivo, allontanarli dalla zona punti (e viceversa). Solo 15 punti separano Andrea Dovizioso (quarto in classifica) dall’attuale leader Joan Mir. E le stranezze non si fermano qui. Per la prima volta nella storia del Motomondiale, il leader del campionato non ha ancora ottenuto la vittoria, non solo stagionale, ma addirittura nella sua avventura nella massima categoria. Al suo secondo anno in classe regina, Joan Mir è difatti alla ricerca del primo trionfo in MotoGP.

Grazie alla costanza e al quinto podio in sette gareJoan Mir riesce comunque a rubare il trono al rivale Fabio Quartararo, riportando la Suzuki in testa al Mondiale dopo 20 anni. L’ultimo a riuscire nell’impresa fu Kenny Roberts, che vinse l’ultimo titolo della casa nipponica proprio nel Mondiale del 2000. Riuscirà Joan Mir a riscrivere la storia aggiudicarsi la corona del 2020 senza vincere nemmeno una gara? Fino ad ora la chiave del successo dello spagnolo e della casa di Hamamatsu è stata la costanza. Con la Suzuki, Mir ha di fatto dimostrato di essere competitivo su tutte le piste e in condizioni molto diverse. É fondamentale però che lo spagnolo mantenga ritmo e costanza, in attesa della giusta occasione per mettere il sigillo finale nella corsa al titolo iridato. A noi amanti del Motomondiale, invece, non resta che sistemarci comodi per assaporare al meglio l’emozionante finale della MotoGP, già pronta a ripartire con il GP di Teruel.

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