Il 4 agosto è morto Ernst Bloch, il filosofo dell’ateismo

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Di Sonia Faseli

Il 4 agosto 1977 si celebra l’anniversario della morte di Ernst Bloch, il filosofo tedesco marxista che ha dato vita al principio dell’ateismo.

La storia di Bloch

Ernst Bloch

Ernst Bloch è nato l’8 luglio 1855 a Ludwigshafen. Gran parte della sua vita e del suo pensiero si è basato sulle convinzioni marxiste, che hanno poi influenzato la sua teoria sul”principio speranza”. Ma ciò che ha contribuito a segnare profondamente la vita del filosofo è stato soprattutto l’avvento del nazismo in Germania nel 1933. In questo frangente Bloch è stato costretto a rifugiarsi in Svizzera, poi in Austria e infine in Francia. Infine si è trasferito definitivamente negli Stati Uniti, dove ha dato vita alla sua opera più celebra intitolata “Il Principio Speranza”. Ma Ernst Bloch non si è fermato a questa. Nella sua lunga carriera intellettuale e filosofica ha scritto “Spirito dell’utopia”, “Tracce”, “Ateismo nel cristianesimo e Il problema del materialismo: storia e sostanza”.

Il pensiero ateistico di Ernst Bloch

Il primo manifesto politico di Ernst Bloch è stato però “Spirito dell’Utopia”, scritto nel 1918, durante la Prima Guerra Mondiale. Anche in questa occasione Bloch era stato costretto a trasferirsi dalla Germania in Svizzera. Il pensiero di quest’opera si basava su un presupposto di base: dato che il conflitto mondiale aveva dimostrato il fallimento della cultura europea, era necessario realizzare una nuova vita attraverso un concetto di utopia. A fondamento della sua teoria, Bloch chiamava in causa il marxismo. In seguito Bloch ha approfondito il suo pensiero attraverso l’opera “Principio Speranza”. In questo caso la sua teoria si fondava sul concetto di “coscienza anticipante” intrinseca dell’uomo, che gli permetteva di anticipare grandi progetti da realizzare effettivamente sul piano storico. Le forme anticipate in questione avevano come comune denominatore la speranza, intesa non come aspetto soggetto, ma come profilo reale e concreto dell’esistenza umana.

Sonia Faseli

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