A causa della guerra, il Cairo, principale importatore di grano dai paesi in conflitto, è alla ricerca di nuovi mercati. L’India potrebbe diventare un papabile mercato. Si sta terminando un accordo con questa nazione che produce circa 108 milioni di tonnellate di grano all’anno.
A rischio la fame in Cairo
Alla luce della battaglia che si sta vivendo in Ucraina da parte delle forze armate russe, il Cairo sta rischiando un ondata di fame.
A dichiarare questo è il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres
“Possibile uragano di fame”.
Tra le conseguenze della guerra, ci sarà un significativo danneggiamento delle forniture di cereali che renderà il cibo più costoso, essendo elemento fondamentale nella cucina.
Tale fattore, potrebbe portare instabilità politica e sociale, così come provocare danni alla popolazione.
Molti paesi per questo stanno intervenendo nella speranza di trovare una soluzione capace di ridurre i prezzi e trovare fonti di approvigionamento.
L’Egitto ha quindi chiesto l’intervento del Fondo Monetario Internazionale (Fmi) per trovare un programma economico e risolvere le complicazioni che giugeranno.
La pressione economica che si sta manifestando in Cairo, è dovuta alla guerra tra Ucraina e Russia. Questi erano i principali esportatori di grano verso l’Egitto, principale importatore mondiale.
Ad intervenire sulla questione è il Fondo Monetario Internazionale, che spiega
“Le ricadute legate alla guerra in Ucraina stanno ponendo sfide importanti per i Paesi di tutto il mondo, incluso l’Egitto. La continua flessibilità del tasso di cambio sarà essenziale per assorbire gli shock esterni e salvaguardare le riserve finanziarie in questo periodo di incertezza. Saranno necessarie anche politiche fiscali e monetarie prudenti per preservare la stabilità macroeconomica“
e aggiunge
“un pacchetto di misure di politica macroeconomica e strutturale attenuerebbe l’impatto di questo shock sull’economia egiziana, proteggerebbe i vulnerabili e preserverebbe la resilienza e le prospettive di crescita a medio termine dell’Egitto“
Mercati nuovi
Il Cairo è quindi alla ricerca di nuovi mercati e al momento sta concludendo un accordo con l’India che produce circa 108 milioni di tonnellate di grano all’anno.
Cina, Turchia e Iran sono gli altri stati con cui lo Stato asiatico sta trattando. L’Egitto perciò sta attuando delle strategie interne per soffisfare il suo fabbisogno di grano.
Il governo vuole quindi aumentare le capacità di stoccaggio dei raccolti e includere incentivi finanziari agli agricoltori, il che contribuirà all’incremento della produzione.
Il capo del Centro di ricerca agricola Mohamed Suleiman, dice che tutto il settore agricolo dovrebbe intensificare la propria attività. Ha inoltre confermato che le direttive del presidente Abdel Fattah al-Sisi
“dedicare parte delle nuove aree alla coltivazione del grano e di aumentare le capacità di stoccaggio dei raccolti. La produzione egiziana soddisfa il 50 per cento del suo fabbisogno e il resto viene importato dall’estero“
Le importazioni russe e ucraine costituiscono il 90% delle importazioni di grano nel Paese, quantità che supera le 10 milioni di tonnellate all’anno. L’Egitto ha voluto imporre agli agricoltori la vendita almeno del 60% del loro grano al governo per non perdere il sostegno finanziario statale.
In Egitto il costo del pane è aumentato quasi del 50%. Il tasso di inflazione ha raggiunto il 10% su base annua a febbraio a causa dell’aumento del 20% dei prezzi dei prodotti alimentari.
Rebecca-Asia Spadon
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