Il dramma di Massimo Ambrosini: “Mio figlio Alessandro ha una malattia inguaribile”

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Di Redazione Gossip

Massimo Ambrosini, ex centrocampista del Milan e oggi apprezzato commentatore televisivo, ha raccontato attraverso un video sui social la malattia del figlio Alessandro, di quasi tre anni, affetto dal diabete di tipo 1. “Da sei mesi la mia vita e quella della mia famiglia sono state sconvolte dalla malattia di nostro figlio più piccolo. Ad Alessandro è stato diagnosticato il diabete di tipo 1, che è una malattia autoimmune, cronica e degenerativa”, ha spiegato l’ex calciatore. “Una malattia che non si vede, ma può avere conseguenze gravissime. Siamo costretti costantemente a tenere monitorata la sua glicemia e fare iniezioni di insulina più volte al giorno, tutti i giorni”, aggiunge Ambrosini.

“Mio figlio Alessandro ha una malattia inguaribile”, l’ex centrocampista del Milan Massimo Ambrosini sceglie Instagram per lanciare un appello in un video per aiutare la ricerca. E lo fa raccontando quello che è accaduto dopo la recente diagnosi.

“Da sei mesi la mia vita e quella della mia famiglia sono state letteralmente sconvolte dalla malattia di nostro figlio più piccolo a cui è stato diagnosticato il diabete di tipo 1 che è una malattia autoimmune, cronica, e degenerativa e che anche se non si vede può avere delle conseguenze gravissime”.

Il diabete di tipo 1, la malattia del figlio di Massimo Ambrosini

Il diabete di tipo 1 ad oggi resta una patologia inguaribile che affligge circa 200mila persone tra adulti e bambini e solo la ricerca scientifica può contribuire a fornire miglioramenti, visto che non esiste ancora una cura definitiva. Ambrosini ha poi annunciato ai followers che parteciperà alla Milano Marathon, in programma domenica 2 aprile, insieme a tre ex compagni di squadra, per supportare la Fondazione Italiana Diabete. Ha concluso con un appello: “Sosteneteci con una donazione: aiuta noi e la ricerca a correre più veloci. Vai sulla Rete del Dono e sostieni la nostra staffetta che si chiama Born to Run. Insieme possiamo e dobbiamo trovare una cura per questa malattia”.