Il taxi esploso all’ospedale di Liverpool è un “incidente terroristico”

Foto dell'autore

Di Redazione Metropolitan

Sembrerebbe riconducibile ad un lupo solitario non collegato a nessuna cellula terroristica l’attentato avvenuto domenica a Liverpool.

Liverpool, il taxi esploso è un “incidente terroristico”

L’attentatore di Liverpool, Al Swealmeen, si era un convertito al cristianesimo, era un giordano rifugiato da diverso tempo nel Regno Unito. Aveva tentato di farsi passare per siriano per ottenere asilo politico, ma le autorità, glielo avevano negato. Sul suo capo pesava anche l’accusa di aver minacciato dei passanti per strada con un coltello, a quanto riporta TgCom24.

Stando ai dettagli emersi, si fa strada il sospetto che possa essersi voluto vendicare per la mancata concessione dell’asilo: obiettivo per il quale si era convertito ,almeno formalmente, dall’Islam alla fede anglicana, nel 2017.

L’attacco è avvenuto fuori dal Women’s Hospital di Liverpool dove l’uomo si è fatto esplodere all’interno di un taxi con un ordigno artigianale, le forze dell’odine inglesi lo hanno definito come “incidente terroristico”.

Se la tragedia è stata evitata, lo si deve al tassista, che il primo ministro Boris Johnson e la sindaca di Liverpool hanno definito «un eroe». «È stato lui a evitare il disastro all’ospedale», «È stato eroico. A lui i nostri ringraziamenti, così come ai servizi d’emergenza e le autorità che hanno lavorato per tutta la notte per fornire l’appoggio che serviva». Il tassista, David Perry, è tornato a casa dopo la notte trascorsa in ospedale.

Seguici su Metropolitan Magazine