Un viaggio è sempre una buona idea. Che si tratti di un weekend, un on the road o un tour organizzato, il brivido della scoperta resta invariato. Certo, il periodo organizzativo che precede il giorno della partenza, tra bagagli da preparare, percorsi da concordare ed esigenze diverse da prendere in considerazione, rischia di affievolire, almeno in parte, l’entusiasmo. Anche per questo motivo, da qualche anno stiamo assistendo alla crescita del fenomeno del solo travelling, il cosiddetto “viaggiare in solitaria”.

A scegliere questa soluzione sono soprattutto i millenials, in particolare le donne. Complice il desiderio di autonomia e di non dover sottostare a bisogni e orari altrui, si opta per un’avventura senza accompagnatori, per esplorare in libertà e, con l’occasione, riscoprire il piacere di stare con se stessi. Ma come vivere al meglio questo tipo di esperienza, senza incorrere in problemi concreti o correre il rischio di sentirsi soli? Ecco dieci consigli, per muoversi con sicurezza e godersi la vacanza.

Viaggio in solitaria: come prepararsi praticamente alla partenza

Julia Roberts in “Eat, Pray, Love”, film del 2010 in cui la protagonista compie un lungo viaggio da sola

1. Documentarsi. Decidere con attenzione la meta da raggiungere, studiarne la storia e le usanze (abbigliamento, tradizioni alimentari etc.), consente di arrivare preparati e di rispettare il luogo che si andrà a visitare. Anche imparare qualche frase o parola base nella lingua locale può facilitare la comunicazione con gli autoctoni.

2. Scaricare le giuste applicazioni. Google Maps, MyTaxi, Flight+ e molte altre: la tecnologia può essere un alleato prezioso per organizzare spostamenti, trovare strade e prenotare attività, quando si è all’estero.

3. Viaggiare leggeri. Quando si fa la valigia, si sa, la tentazione di stipare tutto l’armadio in un borsone è forte; bisogna, però, tenere a mente che quel peso ci seguirà per tutto il tempo della vacanza. Meglio, allora, limitarsi allo stretto necessario, prediligendo vestiti pratici e riutilizzabili, senza dimenticare medicinali e una presa multipla.

4. Stipulare un’assicurazione di viaggio. Dallo smarrimento del bagaglio alla copertura sanitaria, un’assicurazione adeguata aiuta a risolvere diversi inconvenienti che potrebbero verificarsi, soprattutto quando ci si allontana dall’Unione Europea. In molti Paesi, come gli Stati Uniti, il costo di una visita medica è davvero proibitivo, ed è consigliabile partire premuniti di tutta la documentazione necessaria.

5. Fissare un budget. Partire da soli ha molti vantaggi, ma non sempre di natura economica. Si deve ricordare, infatti, che non sarà possibile dividere alcuna spesa, dall’hotel al taxi. Molto meglio, dunque, stabilire un tetto massimo da non superare, in modo da mantenere sotto controllo gli acquisti e scegliere oculatamente alloggi, mezzi di trasporto e altro.

Solo travelling: cosa fare quando si è in vacanza

6. Camminare. Consiglio forse banale, ma sempre giusto. Quando si è in viaggio per conto proprio, si ha tutta la calma per esplorare e guardarsi intorno, e spostarsi a piedi, qualora sia possibile, permette di assaporare in modo più autentico l’essenza di un luogo. Passeggiare tra i vicoli di un borgo o tra le strade di una metropoli potrà sembrare uno spreco di tempo, ma consente di cogliere la vera identità di una località, immergendosi nella sua vita quotidiana.

7. Vincere la timidezza. Parlare con i locals, specialmente quando s’incontrano delle barriere linguistiche, potrebbe intimorire, ma affidarsi alla gente del posto e lasciarsi consigliare riguardo attrazioni, ristoranti e “chicche” da non perdere fa davvero la differenza, oltre ad essere un’occasione irripetibile per conoscere culture diverse dalla nostra.

8. Godere della propria compagnia. Sedersi da soli al tavolo di un locale può sembrare strano all’inizio, ma basta superare l’impatto iniziale. Visitare un museo, cenare senza altri commensali o prendere un treno in solitaria sono un modo per riscoprire il piacere di fare cose in piena autonomia, oltre che una spinta a dialogare con altri viaggiatori o persone che s’incontrano lungo il cammino. Incontri casuali, che spesso si rivelano indimenticabili.

9. Essere social, ma non troppo. Ognuno gestisce il proprio rapporto con i social come meglio crede, ma a volte staccarsi dallo schermo del telefono per qualche ora aiuta a superare la FOMO e a riprendere fiato. Ovviamente, mantenendo sempre un contatto con amici e parenti, per tranquillizzarli e per tenerli aggiornati sui cambi di programma. Scollegati, sì, ma reperibili.

10. Essere flessibili. Pianificare, ma con moderazione; creare un itinerario e decidere le tappe del proprio solo travel è indispensabile, ma non si deve essere troppo rigidi. D’altronde, si decide partire in solitaria per essere più elastici, quindi ci si deve sentire liberi di trattenersi più a lungo in un bel villaggio, o abbandonare velocemente una città deludente, scombinando le carte. Modificare il tragitto, rilassarsi e decidere il proprio passo, non dipendendo da niente e nessuno.

Prendetevi il vostro tempo, fate girare il mappamondo e… buon viaggio!

Federica Checchia

Seguici su Google News