Independence Day: il 4 luglio 1776 nascono gli Stati Uniti d’America

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Di Martina Puzone

L’Independence Day, celebrato ogni 4 luglio dal 1776, è una delle giornate più importanti degli USA. Quel giorno le tredici colonie americane della Gran Bretagna, con la guida di George Washington, sconfiggevano sul piano militare gli inglesi, proclamando la loro indipendenza. La storia della nascita degli Stati Uniti è lunga e travagliata, ne percorriamo i passi più significativi.

Le colonie inglesi

Nel 1732 la Georgia diventa la tredicesima colonia inglese. I migranti che avevano insediato quelle terre non erano solo inglesi ma scozzesi, tedeschi e olandesi. I frutti delle terre curate dai coloni erano molto richiesti dalla madrepatria Inghilterra, per questo i coltivatori avevano bisogno di braccia che li aiutassero nella coltivazione. Trovarono aiuto in Africa attraverso l’importazione in catene degli schiavi.

Durante la Guerra dei Sette anni, i coloni sostennero l’Inghilterra contro la Francia, aspirando successivamente alla loro rappresentanza nel Parlamento di Londra. Il governo britannico però, per sanare le conseguenze finanziare dopo il conflitto, intensificò la politica fiscale delle colonie: le tasse aumentarono e promulgarono delle nuove leggi che accentravano il potere nelle mani delle autorità politiche britanniche. Inoltre, vietarono il commercio con altri paesi e l’esportazione dei manufatti.

Rivoluzione Americana: i primi passi

Le prime reazioni dei coloni avvennero per l’emanazione delle Leggi Intollerabili (Tea act e Sugar act) e grazie al risveglio culturale ad opera delle università di Yale e Harvard sorte da poco. I coloni tramutarono il loro stile di vita da individualismo all’egualitarismo, portando ad un cambiamento anche religioso e filosofico con il Calvinismo.

L’indignazione nei confronti del Parlamento Britannico mise i coloni contro le guardie reali. A Boston avvennero le proteste più celebri come il Massacro di Boston del 1770 e il Boston Tea Party del 1773. Durante quest’ultimo un gruppo di patrioti vestiti da indiani, salì a bordo di una nave della compagnia delle Indie orientali gettando in acqua tutto il carico di proveniente dalla Cina.

Guerra d’Indipendenza: George Washington

Il governo inglese al sabotaggio americano chiuse il porto di Boston fino all’arrivo del risarcimento delle merci perdute in mare. Proprio qui avvennero dei congressi dei coloni che si riunivano al fine di deporre le autorità britanniche. Oltre questo, i soldati delle milizie armate nel 1775, a Lexington, aprirono i fucili da caccia contro le Giubbe Rosse dell’Esercito Britannico.

La guerra iniziò, ma l’Esercito Continentale necessitava di organizzazione, così il comando fu affidato a George Washington. Il comandante comprese di dover evitare gli scontri in campo aperto, quindi puntò sugli attacchi a sorpresa e guerra di logoramento. Presto sarebbe diventato il primo presidente degli Stati Uniti.

La dichiarazione di Indipendenza

Dopo quasi un anno di guerra, il 4 luglio 1776 si riunì a Filadelfia il Secondo Congresso Continentale. I trentatré delegati, i Founding Fathers (padri fondatori) approvarono la Dichiarazione d’Indipendenza che sanciva il diritto degli americani a darsi un nuovo governo basandosi sull’eguaglianza tra gli uomini e sul diritto inalienabile di ciascuno alla vita, alla libertà e alla ricerca della felicità.

La Dichiarazione diede ulteriore impulso all’esercito continentale nella lotta per la liberazione del dominio inglese. Durante la notte di Natale del 1776 ci fu un’importante vittoria nella Battaglia di Trenton che si concluse con la conquista del New Jersey. Tuttavia, la tenacia degli insorti portò a logorare il morale dell’esercito, i quali ebbero la peggio durante la Battaglia di Saratoga del 1777.

Independence Day: il trionfo

La svolta decisiva alla guerra arrivò con l’intervento francese e spagnolo, i quali affiancarono i tredici coloni nel contrasto al dominio dei mari da parte della flotta britannica. Nel 1783, con il Trattato di Versailles, la Gran Bretagna riconobbe l’indipendenza delle tredici colonie nordamericane e restituì ai francesi alcuni territori.

Martina Puzone

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