Intervista alla Dott.ssa Maria Laura Chiaretti, autrice di ”Pier Paolo Pasolini. Il coraggio di essere se stessi”

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Di Stella Grillo

Intervista alla Dottoressa Maria Laura Chiaretti che, a novembre 2022, ha esordito con il libro Pier Paolo Pasolini. Il coraggio di essere se stessi,  edito Armando Editore. Il testo, con prefazione a cura di Dacia Maraini e intervista esclusiva all’autrice, è una lunga riflessione sull’importanza pedagogica della diversità intesa come valore unico e peculiare di ogni soggetto.

Intervista alla Dott.ssa Maria Laura Chiaretti: l’importanza pedagogica della diversità

Intervista Maria Laura Chiaretti
Armando Editore

M.M: La diversità in termini pedagogici: perché una condizione che è da considerarsi un valore
inestimabile è ancora intesa come ‘’entità nemica’’?

Dott.ssa M.L. Chiaretti: Rintraccerei la causa nella costruzione del pensiero edificato su un ragionamento ghettizzante di una società omologante e giudicante. Anche l’uso inappropriato e l’abuso dei social network, riflesso della società contemporanea, sono spesso espressione tra i più giovani di una costruzione fantastica di una non realtà che soffoca e spegne le unicità presenti in ciascuna persona. Dovremmo essere accompagnati educando anche il nostro sguardo ad accogliere e accettare le nostre e altrui unicità, valorizzando tutte le identità e stabilendo una relazione dialogica e conciliante partendo dal coraggio di essere se stessi.

M.M.: Qual è la genesi del suo libro Pier Paolo Pasolini. Il coraggio di essere se stessi? Nasce da
esperienze dirette?

M.L. Chiaretti: “Vicino e direttamente interessato” citando Pier Paolo Pasolini. Alcuni esseri umani, nella coscienza indifferenti, abbracciano una causa solo se direttamente coinvolti, e da questo prendo congedo. Credo invece che in quanto ospiti di questa Terra, abbiamo il dovere di non restare alla finestra e guardare con indifferenza e assenteismo, ma dovremmo, per una società che possa vivere con gioia in un amore unificante, partecipare e cooperare attivamente interessandoci a tutto, anche a ciò che all’apparenza sembra non coinvolgerci direttamente, identificandoci con chi in un determinato momento storico vive
una condizione di vulnerabilità ed emarginazione emotiva, economica e/o sociale.

In una società spesso destinata a umiliare chi si trova in condizioni di marginalità e vulnerabilità l’anima del libro, attraverso l’eredità emozionale e intellettiva pasoliniana, vorrebbe accompagnare a riflettere e liberare idealmente coloro che ancora oggi fanno resistenza nel riconoscere la totalità dell’esistenza umana.

L’incontro con la paideia di Pier Paolo Pasolini

M.M.: Com’è avvenuto il suo incontro con la paideia di Pier Paolo Pasolini?

M.L.Chiaretti: Il primo libro che ebbi fra le mani di Pier Paolo Pasolini fu Scritti Corsari e rappresentò
l’incontro con Pier Paolo, l’Uomo, il quale attraverso il coraggio delle sue idee e la forza delle sue parole, non si è mai autocensurato, ma ha denunciato la decivilizzazione culturale e morale dell’uomo moderno, rimanendo sempre fedele a se stesso. Da quel momento mi sono sentita con sorprendente meraviglia legata al Poeta corsaro e dissidente da una fraternità umana, ho abbracciato le sue battaglie sociali, civili, umane, le sue ossessioni e il suo dolore. Cercando di ampliare attraverso la lettura e l’analisi delle sue opere poetiche, letterarie e cinematografiche la conoscenza dell’autore e della sua poliedricità artistica, sociale, culturale e umana.

É stata la scintilla che ha di fatto prodotto la curiosità di vederla approdare sino ad un’applicazione
pedagogica. In questa prospettiva il riconoscimento, l’accoglienza e l’inclusione dell’alterità rappresentano il focus di un nuovo, se non diverso, dibattito educativo che si muove e sviluppa dalle varie arti che hanno attraversato la personalità di Pier Paolo Pasolini. Pasolini ha fatto della sua vita l’esempio per chi resta, ricordando come dalla straordinaria esperienza dell’incontro con l’Altro possa nascere un nuovo sentimento per il mondo. Si è servito delle varie arti caricandole di un forte messaggio pedagogico volto alla coscientizzazione ed emancipazione del sentimento di cittadinanza autenticamente democratica e inclusiva. La paideia pasoliniana ci orienta verso la possibilità di educare e ri-educare rispettando l’unicità
e il paesaggio emotivo di ognuno, vivendo il valore dell’alterità come costola propria della natura umana.

Intervista Dott.ssa Maria Laura Chiaretti: diversità e inclusione nella scuola di oggi e progetti futuri

M.M: Diversità e inclusione: pensa che le metodologie didattico-pedagogiche nella scuola di oggi
siano consone per ambire a un successo formativo globale?

M.L. Chiaretti: Le strategie didattico-pedagogiche nella scuola odierna sono certamente inclusive. Gli
insegnanti credono fortemente nelle pratiche inclusive, nel valorizzare e far emergere le
unicità di ciascun alunno attraverso attività sensibilmente e attentamente pianificate e
programmate in un’ottica democratica.

M.M.: Cosa direbbe Pier Paolo Pasolini in riferimento all’attuale evoluzione dell’inclusione
scolastica in Italia?

M.L. Chiaretti: Non posso assumermi la responsabilità intellettuale e umana avanzando una risposta
sostituendomi a Pier Paolo Pasolini. In un’ottica immanente mi piace pensare che attraverso
il vento le persone che vivono in un’altra dimensione facciano arrivare i loro pensieri
accompagnandoci nella giusta direzione.

M.M: Ha altri progetti letterari per il futuro?

M.L. Chiaretti: Il futuro comprende un nuovo progetto letterario. É in fase di definizione e vede come
destinatari privilegiati i più piccoli: il futuro dell’umanità.

Stella Grillo

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Foto in copertina: pier paolo pasolini © periodico daily