Le relazioni tra Iran e Unione Europea peggiorano, è questa la motivazione che ha spinto il capo della diplomazia europea Borrell a ritenere necessario l’incontro con ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian.
Iran, Josep Borrell incontra Hossein Amirabdollahian
Dopo una serie di ripetuti colloqui telefonici, avvenuti nel corso delle scorse settimane, è necessario parlare a quattro occhi. «Incontro necessario nel mezzo al peggioramento delle relazioni Iran-Ue», ha scritto Borrell su Twitter. «Ho sottolineato la necessità di interrompere immediatamente il sostegno militare alla Russia e la repressione interna in Iran», ha aggiunto L’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza. Sul tavolo delle trattative, sono, dunque, diversi gli argomenti trattati da Borrell, accompagnato dal capo negoziatore europeo Enrique Mora. L’incontro si è svolto ieri 20 dicembre, ad Amman (capitale del regno di Giordania). Ad alimentare le divergenze, preesistenti tra Bruxelles e Teheran è la violenta repressione delle proteste interne messa in atto dal regime dell’ayatollah Khamenei, il sostegno militare prestato al Cremlino e l’accordo sul nucleare iraniano.
Una lotta a suon di sanzioni
Lo scorso 23 novembre, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha preso la decisione di sospendere qualsiasi contatto con Teheran. Ad inasprire le restrizioni, è anche la decisione di aggiungere alla lista nera le guardie della Rivoluzione islamica (Pasdaran) e l’emittente iraniana Irib. Ammontano dunque a 155 individui e 12 entità, che sono «soggetti al congelamento dei beni e al divieto di viaggio in territorio Ue». Considerando l’ultimo bollettino, Borrell è stato ancora più incisivo sia in merito al fermare la repressione interna che conta 469 vittime (di cui 63 minori e 32 donne), che alla vendita di droni militari alla Russia. L’ultimo punto riguarda invece il Joint Comprehensive Plan of Action, vale a dire l’accordo del 2015 sul nucleare iraniano. Il JCPOA è stato firmato a Vienna (oltre all’Iran) da Unione europea e il gruppo composto da Stati Uniti, Cina, Francia, Gran Bretagna, Russia e Germania. La negoziazione prevede la cessazione delle pesanti sanzioni economiche a Teheran, in cambio di significative restrizioni al programma nucleare iraniano. In merito a quest’ultimo punto, Borrell, in quanto coordinatore del JCPOA, ha dichiarato:
«Ci siamo trovati d’accordo nel mantenere aperta la comunicazione e ripristinare il JCPOA sulla base dei negoziati di Vienna»
Rossella Di Gilio
Seguici su Google News