Italia Viva: Renzi, il dubbio cresce fra l’elettorato dell’ex PD. Il neo partito Italia Viva sale rapidamente nei sondaggi ma determina una forte instabilità ed incertezza fra i rossi. Gli elettori confusi dal nuovo corso della sinistra.

Italia Viva | Renzi induce nuovamente ad un clima di incertezza. Il leader ha depositato il marchio “Italia Viva” e per l’ennesima volta la sinistra si spacca in fronti avversi in quanto a leadership ma tesi a mantenere in piedi l’esecutivo. “Quella di Renzi è una manovra di palazzo che terrà in scacco il governo”. Così tuona l’ultimo storico segretario del Partito Comunista Italiano Ochetto, che sembra non apprezzare né l’ala riformista della sinistra, né l’alleanza giallorossa e tantomeno il nuovo partito di Renzi. “Spero che il PD non regredisca al livello dei DS, la sfida della sinistra oggi non è mettere assieme vecchi cocci”.

Il futuro dei rossi

Ochetto ha poi pesantemente denigrato la condizione politica dei vecchi leader del PD. Bersani e D’Alema classificati come nulli e totalmente assoggettati, nuovamente, dal determinante Renzi. L’elettore di centro sinistra dovrà prima o poi compiere una scelta: restare nel gruppo storico, nella coalizione di sinistra, risultato di processi eterogenei ma con le medesime teste da decenni oppure percorrere la via di Renzi?

La carriera politica di Matteo Renzi è spesso stata caratterizzata da un tema ricorrente. Il filo conduttore della politica renziana è sempre stato in precario equilibrio fra condivisione dei temi e dell’identità politica dell’astratto schieramento di centro sinistra e un progressismo teso alla dismissione dei vecchi soggetti politici.

Questo è accaduto con le famose polemiche sulla rottamazione dei membri di partito e nelle lunghe filippiche della Leopolda. Durante la scorsa settimana il mercato del bestiame in Parlamento ha arriso a Renzi. Due ex membri cinque stelle e altri due provenienti dalla Lega sono entrati nelle file di Italia Viva. È probabile che all’interno dell’ecosistema dell’elettorato di sinistra solamente uno dei due partiti, PD e Italia Nuova, sopravviverà. Il rischio di debacle, a mio avviso, è maggiore dal lato più vecchio e statico del fronte, dalla parte del PD. Un partito incapace di reali novità, non all’altezza di presentare un leader ed un programma forti ma legittimato solamente dalla simpatia dell’Europa incontrerà gravose difficoltà nel porsi in antitesi al machiavellico principe di Firenze. La parola in ogni caso prima o tardi passerà al popolo.

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