Jean-Louis Trintignant, l’antidivo dall’eleganza senza tempo

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Di Caterina Frizzi

Una carriera artistica segnata da un’eleganza senza tempo. Lo scorso 17 giugno ci ha lasciato Jean-Louis Trintignant, attore simbolo dell’epoca del grande cinema francese ed europeo, che con i suoi personaggi ha raccontato centinaia di storie, realtà, che sono rimaste dentro.

Il primo amore fu il teatro

Classe 1930, il primo amore di Trintignant è lo studio del teatro. Il palcoscenico è un imprinting così fondamentale, che rimarrà il posto sicuro dell’attore per tutta la vita. Sono gli anni Sessanta a segnare il boom di successi cinematografici, che sono solo l’inizio di una carriera durata più di sessant’anni e che conta più di cento film. Un giovane raffinato e solare, ma al contempo riservato e discreto, Trintignant rappresenta la figura dell’antidivo come nessun altro.

È il Roberto Mariani del Sorpasso, capolavoro di Dino Risi in cui recita al fianco di Vittorio Gassman, raccontandoci l’insolita avventura di due sconosciuti, il cui incontro cambierà le loro vite per sempre. Con ‘’Un uomo, una donna’’, – cult d’amore alla francese firmato Claude Lelouch – viene consacrato come attore internazionale. Nel 1969 è protagonista, assieme a Florinda Bolkan e Tony Musante di ‘’Metti una sera a cena’’, pellicola meravigliosamente teatrale di Giuseppe Patroni Griffi sul perverso cerchio amoroso che si crea all’interno di un gruppo di amici. L’anno successivo è il Conformista nell’adattamento cinematografico del romanzo di Moravia, per la regia di Bernardo Bertolucci.

Un’ascesa senza fine

Un attore che decide in principio di non fermarsi alla commedia, curioso di esplorare tutte le sfumature che il cinema può regalargli. I suoi personaggi li studia minuziosamente assieme ai registi che lo dirigono; è una messa in scena, la sua, che strizza l’occhio al suo teatro tanto amato. Trintignant continua la sua ascesa brillante anche nei decenni seguenti. In ‘’La donna della domenica’’ – giallo firmato Luigi Comencini – lo vediamo sul grande schermo insieme a Marcello Mastroianni e Aldo Reggiani. Nel 1980 Ettore Scola lo dirigerà ne ”La Terrazza”, ritratto dolceamaro di un mondo del cinema che inizia a dare i primi segni di cedimento.

Sarà la morte di sua figlia Marie – avvenuta nel 2003 per mano del compagno Bertrand Cantat – a segnare drammaticamente la vita di Trintignant. Inizia un lungo momento di silenzio e raccoglimento per l’attore, in cui i pochi lavori cinematografici vengono selezionati in maniera capillare. È il periodo che segna il ritorno definitivo al suo primo amore, il teatro, che per il resto della vita rimarrà un punto fermo imprescindibile. ”Amour’‘ nel 2012 e ”I migliori anni della nostra vita” nel 2019 sono le ultime pellicole cinematografiche. Non abbandonerà il suo adorato palcoscenico fino alla fine dei suoi giorni.

Jean-Louis Trintignant: camaleontico, brillante, meravigliosamente discreto

Camaleontico, brillante, meravigliosamente discreto. Con Jean-Louis Trintignant se ne va un altro pilastro del cinema con la c maiuscola che tanto rimpiangiamo.

Caterina Frizzi

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