Jules Verne, il visionario scrittore e viaggiatore

Foto dell'autore

Di Ginevra Alibrio

Jules Verne, il padre della fantascienza, scrittore-viaggiatore con la vocazione da scienziato, nasce l’8 febbraio 1828. Ripercorriamo le tappe dell’autore più tradotto al mondo, in un percorso che oscilla tra avventura romantica e tecnologia futuribile.

La promessa di Verne: viaggiare solo in sogno

Jules Verne. Photo Credits: bbc.com
Jules Verne. Photo Credits: bbc.com

Tutto comincia con le storie di una maestra, sposata con un marinaio, e con una finestra affacciata sul molo di Nantes da cui il piccolo Jules Verne immagina il mondo. A soli undici anni la prima avventura: innamorato della cugina Caroline Tronson, Jules si imbarca come mozzo sulla nave Coraline diretta in India, col desiderio di donare alla giovane una collana di coralli. Il viaggio viene bruscamente interrotto dal padre, che riesce a fermarlo allo scalo di Paimbœuf, ottenendo la vana promessa di “non viaggiare più se non in sogno”.

Il contrasto con il padre, Pierre Verne, avvocato desideroso che il figlio segua le sue orme, è uno dei leitmotiv della biografia di Jules, convinto infine a iscriversi in legge e dunque approdato a Parigi nel novembre 1848, in un periodo di grandi fermenti rivoluzionari.

Le giornate parigine, Jules le trascorre perlopiù alla Biblioteca nazionale, in una ricerca certosina di casi scientifici e storici, alternando momenti di vita bohémienne al Quartiere latino a conversazioni nel salotto letterario di Madame de Barrère: è qui che conosce Alexandre Dumas e il fotografo aereo Nadar.

La scrittura tra sogni e necessità

Fiorisce la sua vocazione letteraria, tra libretti per operette redatti con Michel Carré e racconti per il Musée des Familles, nati dalle descrizioni dettagliate dei viaggi del caro amico Jacques Arago. Dunque, nel 1850 Jules chiude definitivamente gli studi giuridici per dedicarsi alla stesura di opere teatrali, in qualità di segretario di Edmond Sevestedel al Théâtre Historique.

Dopo lo scarso successo delle opere rappresentate grazie al Dumas padre, Jules capisce che non può vivere di sola arte. Nel 1857 sposa la vedova ventiseienne Honorine Morel e inizia a lavorare come agente di cambio. Il matrimonio non placa la sua sete di avventura: i litigi con Honorine acuiscono il bisogno d’evasione che lo porta in giro per il mondo con viaggi sempre più frequenti e improvvisi, tra Inghilterra, Scozia e Scandinavia.

I Viaggi straordinari del sodalizio con Hetzel

La vera fortuna del Verne scrittore inizia bussando alla porta dell’editore Pierre-Jules Hetzel, che gli concede di pubblicare il primo volume di racconti, intitolato Cinque settimane in pallone (1863) e ispirato alle esperienze di volo di Nadar (che intanto aveva costruito Le Géant, un gigantesco pallone aerostatico, vantando d’aver immortalato da una mongolfiera la Ville Lumière).

Un successo immediato. Jules abbandona il lavoro precedente e sigla un contratto ventennale di 20.000 franchi annuali, impegnandosi a pubblicare con Hetzel tre romanzi all’anno. Un vero e proprio sodalizio destinato a protrarsi per quarant’anni.

Inizia la serie dei Viaggi Straordinari, che giungeranno a ben 62 romanzi e 18 novelle, con le loro stupende copertine illustrate realizzate con cartonaggio. Tra questi, i famosissimi Viaggio al centro della terra (1864), Ventimila leghe sotto i mari (1867) e Il giro del mondo in ottanta giorni (1873).

Sono gli anni migliori della vita di Jules, che dopo un tributo a Edgar Allan Poe affitta una casa a Le Crotoy e compra il primo battello per esplorare la Senna, per poi imbarcarsi con il fratello Paul sul piroscafo Great Eastern (esperienza che ispira Una città galleggiante del 1870). La navigazione è uno dei suoi grandi amori: ebbe ben tre barche, tutte col nome “Saint Michel”.

In cerca di quiete dopo l’esperienza della guerra franco-prussiana, nel 1872 Jules si trasferisce ad Amiens, dove alterna la scrittura a gite in barca, spesso in compagnia del pittore Jean de Francqueville.

Nel 1886 l’attentato: due colpi di rivoltella, probabilmente sparati dal nipote Gaston, gli valgono una paralisi permanente alle gambe. Ad Amiens trascorre il resto dei suoi giorni sino alla morte, il 24 marzo 1905.

Jules Verne: l’entusiasmo per il progresso

Le opere di Verne sono un inno di gioia e gratitudine al progresso, con piena speranza, ottimismo e fiducia nella rivoluzione industriale. Dal 1886, invece, inizia il “periodo nero” e la visione di Verne si impregna di pessimismo, di oscurità e di amarezza verso il genere umano: esempi sono le opere Robur il conquistatore (1886) e Padrone del mondo (1904).

Caratteristica di Verne è la veridicità. Lui stesso non amò mai la definizione di “autore di fantascienza”. Basti considerare il suo perpetuo e meticoloso lavoro di ricerca: nella sua enciclopedia personale l’indice a schede conta oltre ventimila voci! Appassionato di geografia ed esploratori, Jules tiene sulla scrivania (ad Amiens) un mappamondo su cui col compasso incide le distanze tra un luogo e l’altro.

Le tecnologie immaginate da Verne (le cui descrizioni sono peraltro molto minuziose) erano possibili, perché si basavano su solide ipotesi scientifiche. Aveva ragione Émile Zola nell’affermare che Verne «ha portato alle estreme conseguenze ciò che la scienza considera possibile in teoria, ma che nessuno è riuscito finora a mettere in pratica».

Da finzione a certezza: Jules Verne anticipatore

Verne è ritenuto uno scrittore visionario perché ha anticipato innovazioni che sono realmente state introdotte nel secolo successivo. Ad esempio?

Il proiettile lanciato in orbita intorno alla Terra come satellite artificiale ne I cinquecento milioni della Bégum (1879) è lo Sputnik che l’Unione Sovietica lancia nel 1957. O ancora, il primo sottomarino a propulsione nucleare americano del 1954, non ricorda forse il Nautilus del Capitano Nemo di Ventimila leghe sotto i mari (1869)? Dalla Terra alla Luna (1865) ipotizza delle navicelle spaziali alimentate dalla luce solare, che sono oggi Nanosail-D e Ikaros. Nel racconto La giornata di un giornalista americano nel 2889, Verne anticipa i giornali radio, i telegiornali e persino le videoconferenze. Ma soprattutto, fu proprio Jules Verne il primo a immaginare un viaggio sulla luna, ispirando con le sue opere persino il celebre film Le Voyage dans la Lune di Georges Méliès.

«Qualunque cosa un uomo può immaginare, altri uomini possono rendere reale»

– Jules Verne

Ginevra Alibrio

Seguici su Google News