I playoff NBA ci mancano talmente tanto che per provare a sopperire a questa assenza riguardiamo infinite volte le giocate più iconiche. Tra queste c’è senza dubbio l’unico Buzzer beater nella storia delle gare 7: esattamente un anno fa Kawhi Leonard portava i suoi Toronto Raptors alle finali di conference con un tiro rocambolesco e irripetibile.
La partita
Dopo una serie molto equilibrata che ha visto entrambe le squadre portarsi in vantaggio, si arriva a gara 7. Come da copione il match è teso e il risultato stenta e decollare: Toronto vince il primo quarto, Philadelphia il secondo e il terzo. Il punteggio è molto basso a causa dei tanti errori al tiro da parte di entrambe le squadre. Embiid sbaglia i primi 5 tiri tentati, Kawhi al termine del terzo parziale realizza solo 10 tiri dei 30 provati. Nonostante i parziali, compreso quello di 16-0 dei 76ers nella terza frazione, nessuna squadra riesce a staccarsi. Il quarto quarto è una sfida personale tra Leonard e Butler, dolorante a una caviglia, che trascinano i compagni a suon di canestri. Proprio quest’ultimo su errore dalla lunetta di Kawhi segna in contropiede il canestro del pareggio a una manciata di secondi dalla fine.
“The Shot”
4.2 secondi sul cronometro, il tabellone indica 90-90, rimessa in attacco per Toronto. Nurse disegna la rimessa ovviamente destinata a Kawhi Leonard. Brett Brown si fida di Ben Simmons in marcatura e non Jimmy Butler dato che l’australiano ha giocato un’ottima serie in chiave difensiva. Palla in mano a Gasol, Kawhi riceve in punta provando a sfruttare un blocco di Siakam. Simmons gli rimane attaccato ed Embiid in marcatura su Pascal lo raddoppia. The Claw accelera prendendosi la linea di fondo e lascia partire un tiro allo scadere cadendo di lato. Suona la sirena, ma il tempo si ferma, un silenzio assordante avvolge la Scotiabank Arena. L’unico rumore è quello della palla che impatta il ferro. Uno, due, tre, quattro… e la palla entra. Leonard è piegato sulle ginocchia ad ammirare la scena: il suo personalissimo “The Shot” per coronare dei playoff di jordaniana memoria. Il resto è storia.

Lorenzo Mundi
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