La colomba di Pasqua trova le sue origini in un’epoca intrisa di storia e leggenda. Si pensa che la colomba risalga al periodo longobardo, quando il re Alboino era impegnato in un lungo assedio della città di Pavia, che durò per tre anni. Il conflitto termino poco prima del periodo di Pasqua. Fu proprio in quell’occasione che il re ricevette come dono dalla popolazione del luogo un pane dolce dalla forma di una colomba.

La seconda leggenda della colomba


Secondo un altro racconto, il vero creatore della colomba di Pasqua fu San Colombano, un monaco irlandese che fondò molteplici monasteri in tutta Europa, compresa l’Italia. Si narra che durante uno dei suoi viaggi questo sovrano arrivo alla corte dei sovrani longobardi, che lo invitarono a pranzo. San Colombano non poteva trasgredire il suo voto di astenersi dal mangiare carne durante il periodo della Quaresima. In ogni modo il monaco non voleva offendere la regina Teodolinda, che aveva fatto preparare una serie di pietanze a base di carne. Per superare il dilemma, il monaco accetto di mangiare solo dopo aver benedetto il pasto. Subito aver posto le mani, i piatti di carne si trasformarono improvvisamente in bianche colombe di pane.

Il “dolce riciclato” della tradizione italiana

Nonostante l’origine della colomba di Pasqua sia velata di leggenda, la commercializzazione del dolce ebbe un notevole successo a partire dal 1930. Infatti in quest’anno il pubblicitario Dino Villani, che lavorava per un’azienda dolciaria milanese, decise di lanciare un dolce di Pasqua che rappresentasse le festività. Decise di attuare una strategia di risparmio, “riciclando” lo stesso impasto del dolce natalizio, ovvero quello dei panettoni. La differenza consisteva solo nella forma di colomba, in occasione della Pasqua, e la superficie, rivestita di glassa, amaretto e mandorle.

Gli ingredienti tipici della colomba tradizionale

Attualmente si possono trovare diverse varianti della colomba di Pasqua, ma la ricetta originale deve presentare alcuni ingredienti che non possono mancare in una “vera” colomba. Questi ingredienti sono stati ufficializzati dal Ministero nel 2005. Nello specifico la colomba tradizionale deve contenere burro, e non altri grassi. Deve essere cotta in determinati tempi, e deve essere ricoperta da un particolare tipo di glassa. Con queste direttive ministeriali, il dolce prodotto puo essere commercializzato come colomba.

Sonia Faseli

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