Con un emendamento soppressivo presentato in commissione Lavoro alla Camera, il centrodestra si prepara a dire no alla proposta di legge unitaria presentata dalle opposizioni (a eccezione di Italia viva) che punta a riconoscere un salario minimo di 9 euro l’ora. Una mossa a cui, spiegano fonti del centrodestra, la maggioranza si è trovata “costretta” a ricorrere visto che “le opposizioni hanno preferito fare di un tema così importante un totem di propaganda in vista dell’estate, ponendo un muro sulla proposta da noi avanzata di una discussione a 360 gradi sulla contrattazione, il welfare aziendale e lavoro povero da avviare a settembre”.
“Nonostante le numerose audizioni svolte in commissioni, la maggior parte delle quali hanno espresso contrarietà a un salario minimo regolato per legge, le opposizioni hanno preferito fare di un tema così importante un totem di propaganda in vista dell’estate, ponendo un muro sulla proposta da noi avanzata di una discussione a 360 gradi sulla contrattazione, il welfare aziendale e lavoro povero da avviare a settembre”, sottolineano fonti della maggioranza secondo “Il Sole 24 Ore”
Le forze di governo preferiscono quindi “continuare nel lavoro avviato su provvedimenti che hanno già dato i loro frutti – come il taglio del cuneo e il decreto lavoro – e quelli che tra qualche giorno arriveranno in Parlamento. Il tema dei salari è nell’agenda politica del centrodestra e stiamo lavorando per dare risposte adeguate e non solo strumentali e inattuabili”, si assicura.
“Non credo al salario minimo per legge perché io credo alla buona contrattazione collettiva e credo veramente nel valore delle parti sociali e soprattutto nel valore rappresentato dalla qualità delle relazioni industriali in Italia”: la titolare del Lavoro, Marina Elvira Calderone, riassume così la linea dell’esecutivo.
Ma cosa significherebbe aumentare il salario minimo a 9 euro l’ora? L’eventuale introduzione porterebbe secondo alcuni calcoli Istat ad aumenti per 3,6 milioni di rapporti di lavoro, riguardanti tre milioni circa di lavoratori, con un aumento medio di 804 euro a rapporto. In totale questo porterebbe a far crescere il monte salariale di quasi 2,9 miliardi
La giusta retribuzione così definita non riguarda solo i lavoratori subordinati, ma anche i rapporti di lavoro che presentino analoghe necessità di tutela nell’ambito della parasubordinazione e del lavoro autonomo. Conformemente anche a quanto previsto nella direttiva sul salario minimo, si istituisce una commissione composta da rappresentanti istituzionali per aggiornare periodicamente il trattamento economico minimo