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L’architetto del fumetto Guido Crepax reinventa la sensualità femminile negli  anni ‘60

Guido Crepax nasce a Milano il 15 luglio 1933 e diventa un grande fumettista italiano. Famoso principalmente per il suo noto personaggio Valentina, che prende forma nel 1965 e appare per le prime volte sulla rivista Linus. Nella sua carriera crea con la sua matita interessanti soggetti fra cui il personaggio di Anita, inspirandosi a La dolce vita di Fellini, e Francesca, personaggio che venne inserito su Lupo Alberto Magazine.

Guido Crepax crea un’icona femminile destinata a durare nel tempo: la sua Valentina

Guido Crepax e la sua Valentina
Guido Crepax e il fumetto che fece scandalo su Valentina

Il fumettista è figlio di Gilberto Crepax, famoso violoncellista della Scala di Milano. Lavora nella grafica pubblicitaria per diverse riviste e si laurea in architettura. Negli anni 60 entra finalmente nel magico mondo dei fumetti e crea Valentina, che debutta in una serie di fantascienza. Il personaggio è ispirato all’attrice Louis Brooks e alla moglie di Guido, Luisa. Nel fumetto Valentina è la fidanzata di un critico d’arte che possiede dei poteri paranormali, noto con il nome di Neutron. Le prime uscite del fumetto appaiono sulla rivista Linus. Valentina è una giovane molto sensuale e dai capelli a caschetto, che ci trasporta nel suo mondo fantastico, caratterizzato da scene di erotismo e fantascienza. Ella diviene piano piano la protagonista del fumetto, mettendo in ombra il personaggio di Neutron, che successivamente perde i suoi poteri e passa alla rivista del magazine Corto Maltese. Valentina vestiva con un look demodè, ispirato a quello degli anni 20 e lavorava come fotografa. Nasce come soggetto principale di avventure molto realistiche e poco fumettistiche. Crepax crea addirittura la sua carta d’identità, Valentina infatti di cognome fa Rosselli ed è nata il 25 Dicembre del 1942, data di nascita della moglie del fumettista. All’inizio del fumetto Valentina ha 23 anni, invecchia ma in maniera un po’ più rallentata rispetto al normale. Ha come tutti problemi grandi e piccoli, quelli quotidiani ma anche problemi di anoressia e problemi legati al sesso. Diventa la protagonista del fumetto, in quanto risulta più interessante rispetto al personaggio di Neutron. A quell’epoca infatti parlare di liberazione sessuale in ambito femminile si rivela all’avanguardia.

Crepax all’avanguardia sull’emancipazione femminile fece scalpore e sollevò polemiche

I fumetti di Guido Crepax
Guido Crepax e i suoi fumetti

Per questo motivo vennero anche sollevate parecchie polemiche, che la fecero diventare il fumetto ancora più popolare, non solo in Italia ma anche in Francia. Sono per lo più vignette incentrate sulla psicanalisi e su un erotismo che non è per niente pornografico, ma che a quell’epoca fece scalpore. Non si era affatto abituati in quegli anni a vedere i corpi delle donne semi nude sulle riviste. In questo Crepax risultò assolutamente all’avanguardia. Il fumetto di Valentina prosegue fino al 1995, in cui ci sarà l’ultima uscita del fumetto intitolato “Al diavolo Valentina”. Nel corso della sua produzione Valentina ispira il celebre film “Baba yaga” del 1973 e una serie tv con protagonista Demetra Hampton, verso la fine degli anni 80. Molti furono i personaggi creati da Crepax, prevalentemente a livello femminile, legate a storie di erotismo. La prima fu Belinda del 1967, seguita da Bianca pubblicata sulla rivista il Grifo. Successivamente crea Anita ispirata a Anita Ekberg e a “La dolce vita” di Federico Fellini. Crea una rivisitazione de “I viaggi di Gulliver” e dei personaggi di Giulietta e Romeo per la rivista Comic art. Su Linus pubblica “La letteratura gotica” di Edgar Allan Poe e “Il mistero” di Marie Roget. Per Corto Maltese realizza una trasposizione di Dracula di Bram Stoker. Sulla base di “dottor Jekyll e mister Hyde” crea un riadattamento della storia, riprendendo un’opera realizzata in gioventù chiamata L’uomo invisibile. Su il Grifo esce poi con “Giro di vite” ispirato al romanzo thriller di Henry James. Furono molteplici le opere di Guido Crepax come quelle di Kafka e Salomè, riadattate in chiave moderna. La sua Valentina è anche la protagonista di una reinterpretazione del romanzo La storia dell’occhio.

Il repertorio che ci lascia Guido Crepax e il suo legami con cinema e teatro

 Il fumettista si ammala di una forma grave di sclerosi multipla e muore il 31 luglio 2003, in seguito ad un aggravamento neurologico. Viene sepolto al cimitero monumentale di Milano accanto a Giorgio Gaber. La moglie Luisa, a cui era ispirato il personaggio di Valentina, muore di Covid19 nel 2020. Nel 2021 viene dedicata a Guido Crepax e alla sua musa Valentina una mostra con oltre 100 opere esposte, che raccontano l’arte del fumettista. La mostra venne intitolataI 1000 volti di Valentina“, con sede ad Aosta, e ci racconta il suo legame non solo con il fumetto ma anche con il cinema e il teatro. La mostra rende omaggio agli esordi dell’artista e anche alla sua costante collaborazione con il mondo della musica. L’architetto infatti realizza oltre 300 copertine di dischi nella sua carriera e la sua influenza è sentita anche nel mondo della moda. Sono esposti infatti una serie di modelli realizzati da Crepax come lampade, ceramiche ed elementi grafici in stile pop. Nella mostra è ricostruito il suo studio, con il suo tavolo da lavoro e la cassa del violoncello del padre, che compare in molti suoi fumetti. Nel complesso Guido Crepax realizza più di 5000 tavole a fumetti e i suoi libri sono pubblicati in 200 edizioni, tradotti nelle principali lingue.

Sabrina Baiocco

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