A Miley Cyrus, ormai abbiamo imparato a conoscerla, piacciono le sfide. Sia sul piano lavorativo, sia su quello personale, la cantautrice venuta dal Tennessee, classe 1992, sembra aver già vissuto mille vite in una. Dalle chiome bionde di Hannah Montana è passata ad un pop molto più audace, con varie incursioni nel piccolo e grande schermo (da Black Mirror a The Last Song). Ora, dopo anni turbolenti e vicissitudini private, sembra aver raggiunto una completa sicurezza e una consapevolezza di sé e dei propri mezzi, che le permettono di sperimentare ed esprimere se stessa senza dar conto a nessuno.

La sua voce è ben riconoscibile e risuona sul palcoscenico e nella vita quotidiana, in cui si espone sempre per esporsi in prima linea sui temi a lei più cari, senza sottrarsi al fuoco incrociato delle polemiche (vedi quella con Donald Trump). La sua passione principale, in ogni caso, rimane sempre la musica, con cui ama giocare e mettersi alla prova, confrontandosi anche con cover di brani impegnativi, come Zombie dei Cranberries, esecuzione lodata dagli stessi membri della band. Ora, però, l’ex stellina Disney ha un altro ambizioso progetto in cantiere: un visual concept album ispirato a The Wall, opera rock dei Pink Floyd.

Miley Cyrus: «il disco è ispirato a The Wall»

miley cyrus
La cantante Miley Cyrus, attualmente impegnata nella realizzazione di un concept album

In un’intervista pubblicata ieri da Harper’s Bazaar, Miley ha dichiarato di essere al lavoro sul disco già da sei, sette mesi, insieme al produttore Shawn Everett. Il titolo provvisorio è Something Beautiful e il suo punto di forza sarà una parte “visiva” molto importante. Tra i punti di riferimento, dai quali la popstar sta traendo ispirazione, figurano Mandy, pellicola del 2018 di Panos Cosmatos, che è coinvolto nel progetto e, soprattutto, i Pink Floyd. Nello specifico, il gruppo nella sua era The Wall, album del 1979, portato sul palco da David Gilmour e soci nel biennio 1980-81 con uno show mastodontico, portato poi al cinema da Alan Parker.

La cantante ha visto il film quando era una teenager. Per andare a vederlo in sala, lei e il fratello hanno fatto le cose in grande, affittando una limousine, vestendosi con look anni Settanta e fumando erba: «Ci siamo proprio immedesimati, sento un attaccamento per questo. La mia idea era di fare The Wall, ma con un guardaroba migliore, con più glamour e cultura pop».

Un’opera sperimentale

Il regista Cosmatos non ha dubbi, si tratta del «disco più sperimentale di quelli che ha fatto, ma lo è in modo pop». Il concept, per la cantautrice, è «il tentativo di curare una cultura malata attraverso la musica. Vorrei essere per la gente una sorta di sostanza psichedelica umana. Non m’interessa che qualcuno voglia essere come me, imitarmi o ispirarsi a me. Voglio far vibrare le frequenze dei vostri corpi a un altro livello». Ciliegina sulla torta, l’atmosfera «ipnotizzante e glamour» dell’intera opera.

Paradossalmente, è la parte visual ad influenzare il sound e non, come al solito, il contrario. Cyrus è fiera di ciò che sta creando e, per lei, sarà il dettaglio a fare la differenza. «L’importante è che tutte le canzoni abbiano questa proprietà sonora curativa», ha ribadito, «Possono parlare di distruzione, di cuori infranti o di morte, ma sono presentate in un modo che è bello, perché i momenti peggiori della vita hanno in sé qualcosa di bello. Sono l’ombreggiatura, il carboncino, le sfumature. Non esiste quadro senza punti luce e contrasti».

Non ci sono ancora date d’uscita, quindi tutto quello che possiamo fare è pazientare finché il work in progress non sarà ultimato. Nel frattempo, Miley Cyrus continua a dedicarsi corpo e anima alla sua idea che, come da lei preannunciato, sarà davvero «the best of both worlds».

Federica Checchia

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