“Non stiamo trasferendo le nostre armi nucleari tattiche alla Bielorussia, ma le schiereremo e addestreremo i militari, così come fanno gli Stati Uniti in Europa”. Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, intervistato dal giornalista Vladimir Soloviev. 

Il capo del Cremlino ha annunciato, così, un accordo con il fedele alleato bielorusso per il dispiegamento di testate nel territorio della ex repubblica sovietica, che confina con l’Ucraina. Putin ha assicurato alla televisione pubblica che tale accordo non viola i trattati di disarmo esistenti e che il 1 luglio sarà completata la costruzione di uno speciale deposito per le armi nucleari tattiche.

Nello specifico, il leader russo ha rivelato che in Bielorussia saranno operativi 10 aerei, in grado di trasportare tali armi e che Mosca ha consegnato i missili Iskander, mentre dal 3 aprile inizieranno gli addestramenti degli equipaggi. Putin ha poi spiegato che “le dichiarazioni arrivate da Londra sono state la ragione” che ha fatto scattare i negoziati con il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, “anche se Minsk chiede da tempi di collocare sul suo territorio le armi nucleari tattiche russe”.

Vladimir Putin ha annunciato che entro luglio verranno portate armi tattiche nucleari in Bielorussia, insieme a dieci aerei in grado di trasportarle.

Ma quante armi nucleari ha la Russia? Secondo recenti stime della Federation of American Scientists, Mosca detiene l’arsenale nucleare più vasto del mondo, con 5.977 testate. Mentre gli Stati Uniti ne avrebbero 5.428. Di conseguenza, Usa e Russia deterrebbero circa il 90% del totale mondiale di questi ordigni devastanti.

Putin G20 - Photo Credits rainews.it

Ma delle quasi 6.000 testate nucleari russe, 1.500 sono ritirate e pronte a essere smantellate (sarebbero invece 1.720 quelle americane ritirate dagli arsenali). E delle rimanenti 4.500 – riportava un anno fa il Bulletin of the Atomic Scientists – sarebbero all’incirca 1.500 quelle in effetti dispiegate su sistemi strategici a lungo raggio, mentre le restanti 3.000 sarebbero “di riserva”. La Russia ne avrebbe 812 dispiegate su missili balistici terra-aria, 576 su missili balistici lanciabili da sommergibili e 200 nelle basi dei bombardieri pesanti.

Il trattato New Start tra Russia e Usa – di cui Mosca ha di recente annunciato la sospensione – limita gli armamenti nucleari strategici fissando un tetto di 1.550 testate e 700 missili e bombardieri dispiegabili da ciascuno dei due Stati. Le armi nucleari sono spesso divise in ‘strategiche’ – capaci di colpire bersagli a lunga distanza – e ‘tattiche’, e su queste ultime le stime delle varie agenzie sull’arsenale di Mosca variano di molto: da 1.000 a 2.000 testate, sottolinea il Washington Post, secondo cui queste armi possono essere lanciate da terra, aria e mare, ma non sono dispiegabili preventivamente. Stando alla Federation of American Scientists, la Russia potrebbe avere 1.912 ordigni di questo tipo, ma questa cifra potrebbe contenere armi ritirate o in procinto di esserlo.