La Partenope Celeste | A caccia di asteroidi

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Di Redazione Metropolitan

Cade oggi, 11 Maggio, l’anniversario della scoperta dell’asteroide Partenope, la Partenope Celeste, ad opera del matematico ed astronomo, partenopeo per adozione, Annibale De Gasparis.

L’uomo: studi e carriera del cacciatore di asteroidi

Annibale De Gasparis crebbe dedicando la gioventu’ allo studio, prima a Sulmona, poi a Pescara e Chieti, per arrivare infine a Napoli, dove a seguito di un anno di ingegneria (la scuola per “Ponti e Strade” di napoli) decise di dedicarsi agli studi di astronomia.

Assunto infatti come apprendista presso l’osservatorio astronomico di Capodimonte nel 1839, dedico’ buona parte della sua carriera allo studio ed alla ricerca degli asteroidi.

La scoperta dell’orbita di di uno in particolare, Vesta, gli valse la laurea honoris causa in matematica, conferitagli nel 1847 dall’universita’ di Napoli.

Asteroide Partenope (foto dal web)
La Partenope Celeste: oggi cade l’anniversario della scoperta, ad opera di De Gasparis, nel 1850. (Photo Credits: Web)

La Partenope Celeste e gli altri asteroidi

Oltre al Partenope Celeste (a volte chiamato Partenope dei Cieli) di cui oggi cade l’anniversario, De Gasparis scopri’ altri 9 asteroidi, ma John Russell Hind lo privo’ del “piacere” del numero tondo. A lui, infatti, venne attribuita la scoperta dell’asteroide Irene con 4 giorni di anticipo.

Qui di seguito la lista degli asteroidi che De Gasparis scopri’ nella sua vita:

  • Hygiea, 1849
  • Parthenope, 1850
  • Egeria, 1850
  • Eunomia 1851
  • Psyche, 1852
  • Massalia, 1852
  • Themis,1853
  • Ausonia, 1861
  • Beatrix, 1865

Annibale e la politica: a cavallo dell’unita’ d’Italia

Come molti degli studiosi del tempo, anche Annibale aveva una fervente vita politica: sebbene chiaramente legato alla propria citta’ di adozione (era infatti nato a Sulmona), non presentava simpatie per i Borboni, allora regnanti di Napoli.

Questo suo disaccordo, ben noto alle autorita’ del tempo e mai tenuto nascosto dallo stesso De Gasparis, fece si’ che a seguito dell’unita’ di Italia potesse mantenere la propria cattedra presso l’universita’.

La stessa sorte non tocco’ a molti dei suoi colleghi.

La morte

Venne a mancare nel 1892 a seguito di una lunga malattia che dal 1885 porto’ progressivamente ad una paralisi completa.

Oltre alla scoperta di 9 satelliti, lascia come eredita’ importante al mondo della scienza un crivello, o metodo numerico, per la determinazione delle orbite di corpi celesti piu’ potente del metodo dei minimi quadrati.