“La ragazza di Bube”, la reinterpretazione del film di Comencini

Foto dell'autore

Di Stefano Delle Cave

Nel 1963 Luigi Comencini trasse dall’omonimo romanzo di Carlo Cassola il film “La ragazza di Bube” con una straordinaria Claudia Cardinale che vinse anche un Nastro d’argento come miglior attrice. Il film è per lo più fedele al romanzo ma con alcune significative differenze.

“Naturalmente questa fedeltà non è stata tanto facile da ottenere, perché chi conosce Cassola sa che il suo racconto procede con continui riferimenti al passato, ai sentimenti dei personaggi, al
senso della natura, del passare del tempo, delle stagioni, tutte cose che al cinema, dove l’azione ha una preminenza assoluta, sono abbastanza difficili da rendere.”

Queste le dichiarazioni di Luigi Comencini che mettono in evidenza il difficile lavoro di passaggio dal romanzo di Cassola ad un film. Bisogna anche dire che, come dichiarato dallo stesso Comencini, di “La ragazza di Bube” esistevano ben due sceneggiature. La prima era stata scritta con la collaborazione dello stesso Cassola ma era diversissima dal libro e non fu apprezzata.

La seconda più soddisfacente era stata scritta senza Cassola ed era più fedele al libro. Fu scelto alla fine da Comencini di restare fedeli al libro e al suo spirito. Fu lavoro abbastanza difficile ma che portò ad un’interazione perfetta tra romanzo e film sebbene con alcune differenze significative. Ad esempio i protagonisti da adolescenti nel romanzo diventano adulti nella trasposizione cinematografica.

La ragazza di Bube, la Mara di Cassola e quella di Comencini

Una scena del film La ragazza di Bube, fonte nepanikyi

La rilettura comenciniana di “La ragazza di Bube” anzitutto riduce molto le digressioni politiche e sociali del romanzo adattando i fatti storici narrati da Cassola soprattutto come sfondo per le più importanti vicissitudini sentimentali dei protagonisti. Questi ultimi se nel romanzo sono più fragili e scostanti mentre nel film acquistano una forza diversa.

In particolare Il personaggio di Mara, la vera protagonista di questa storia, assume un ruolo ancora più centrale nel film di Comencini che lega tutto il suo sviluppo della trama al suo punto di vista, alla sua soggettività e alle sue emozioni. Non più dunque il personaggio letterario che faceva sentire la sua forza nel romanzo soprattutto come narratrice e commentatrice dei fatti accaduti ma una protagonista più matura, dinamica ed emancipata.

Stefano Delle Cave

Seguici su metropolitanmagazine.it