La Rai esclude la collaborazione con Claudio Lippi: “Frasi lesive per la reputazione dell’azienda”

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Di Redazione Metropolitan

Alcune dichiarazioni di Claudio Lippi hanno portato la Rai a prendere le distanze dal conduttore.

Claudio Lippi, la Rai esclude la collaborazione con il conduttore tv dopo alcune dichiarazioni

Claudio Lippi Rai

Questa la risposta di Viale Mazzini alle affermazioni di Claudio Lippi, riportate dal quotidiano La Stampa:

”Alcune affermazioni di Claudio Lippi riportate dagli organi di informazione sono lesive della reputazione della Rai e dei propri dirigenti. Pertanto è da escludere qualsiasi tipo di collaborazione con il conduttore”.

Ecco le dichiarazioni del conduttore sul caso Fazio-Littizzetto:

«Penso a Fazio e Littizzetto. Se ne sono andati loro. Fazio ha raccontato bugie, dicendo che la pubblicità faceva incassare il triplo di quanto costava il programma. Ma se costava 450 mila euro a puntata, incassava 1 milione e 200 mila di pubblicità? Ma dai… Fazio è stato un farabutto: avevano già pronto un contratto milionario con Discovery».

Secondo Lippi, la tv di Fazio e Littizzetto sarebbe mera propaganda come quella di Lucia Annunziata:

«Propaganda, ‘kulturà. L’intervista alla ministra Roccella? Cattiva, aggressiva. Non è Rai quella».

Successivamente, il conduttore parla della Premier Giorgia Meloni:

«Giorgia la conosco, è generosa: ha rinunciato prima alla sua gioventù e ora alla famiglia per fare quello in cui crede. Anche il compagno è una brava persona. Serve un linguaggio popolare. Giorgia è una ‘popolana di Garbatellà. Ha vinto le elezioni parlando agli italiani e alle italiane. Serve quel linguaggio lì». Alla presentazione dei palinsesti Rai manca poco meno di un mese, ma Lippi parla di «un programma, in prima serata su Rai1, lo vorrei chiamare ‘Condominio Italia».

Le dichiarazioni del conduttore su Stefano Coletta: ”ha fatto lavorare gay e gaie solo per il motivo di esserlo”

Claudio Lippi continua poi a parlare dell’ex direttore Rai, Stefano Coletta:

«Stefano Coletta, il direttore che per fortuna non c’è più, ha fatto lavorare gay e gaie solo per il motivo di esserlo. Tanti e tante che non avevano alcuna competenza, la Rai usata per fare coming out. Ma le pare? Allora anche noi etero dovremmo fare coming out, no?».

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